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Avere la Naspi con dimissioni per giusta causa

Avere la Naspi con dimissioni per giusta causa: una circolare INPS precisa come funziona.

di The Wam

Febbraio 2023

Come avere la Naspi con dimissioni per giusta causa, lo ha chiarito l’INPS nella circolare diffusa il 10 febbraio 2023. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE

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L’istituto di previdenza ha specificato alcuni aspetti che riguardano l’accesso all’indennità di disoccupazione. In particolare, riferendosi alla normativa che riguarda le interruzioni di lavoro volontarie, come nel caso della cessazione di un rapporto lavorativo a seguito di dimissioni per giusta causa

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Avere la Naspi con dimissioni per giusta causa: quando si ha diritto

Leggiamo cosa scrive l’INPS nella sua circolare: «Le eventuali dimissioni del lavoratore nel periodo di sospensione, tra la data della sentenza dichiarativa fino alla data della comunicazione del curatore, si intendono rassegnate per giusta causa, ma con effetto dalla data di apertura della liquidazione giudiziale». 

Scopri la pagina dedicata alla disoccupazione e al reinserimento lavorativo.

L’INPS chiarisce, ma mica tanto. Cerchiamo di interpretare la nota dell’istituto.

Si afferma che le eventuali dimissioni del lavoratore durante la sospensione dell’attività lavorativa, non solo possono rientrare tra quelle definite “per giusta causa”, ma costituiscono anche una involontaria perdita dell’occupazione. Per cui, si potrà accedere alla prestazione di disoccupazione Naspi.

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Avere la Naspi con dimissioni per giusta causa: quando non si ha diritto

In questo caso le dimissioni per giusta causa iniziano a decorrere dalla data di apertura della liquidazione giudiziale. Può quindi essere retroattiva rispetto al giorno in cui vengono presentate le dimissioni.

È proprio per questo motivo che la domanda per la Naspi deve essere presentata entro 68 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.

Se si supera quella soglia temporale si perde il diritto a ricevere l’indennità.

Se invece, le dimissioni per giusta causa sono presentate dopo una sentenza, i 68 giorni si determinano in modo diverso, per consentire al lavoratore di presentare nei termini utili la domanda di accesso alla Naspi. Infatti la decorrenza parte dalla data in cui il lavoratore ha presentato le dimissioni e non dalla data della cessazione del rapporto di lavoro.

Avere la Naspi con dimissioni per giusta causa: l’altra circolare

Nei giorni scorsi, il 23 febbraio, e sempre a proposito di Naspi, l’INPS ha emesso un altro messaggio (il numero 790 del 2023). L’istituto ha precisato che chi percepisce l’indennità di disoccupazione è sempre tenuto a dichiarare il reddito annuo presunto da attività di lavoro dipendente o autonomo. Anche se l’importo di questa attività è pari a zero.

Se non si presenta questa dichiarazione la prestazione viene sospesa.

Avere la Naspi con dimissioni per giusta causa: redditi da lavoro

Gli articoli 9 e 10 del decreto legislativo numero 22 del 2015 hanno infatti stabilito che chi riceve l’indennità di disoccupazione e avvia una attività lavorativa (che sia da dipendente, autonoma o da impresa individuale) e dalla quale ricava un reddito inferiore al limite di imposizione fiscale (8.145 per i dipendenti e assimilati e 4.800 per gli autonomi) ha l’obbligo di comunicare all’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività il reddito annuo presunto.

Questa informazione serve all’INPS per ridurre la prestazione dell’80 per cento del reddito che è previsto dalla nuova attività.

Avere la Naspi con dimissioni per giusta causa: la dichiarazione

Ricordiamo che l’INPS chiede ai percettori dell’indennità Naspi di rinnovare questa dichiarazione entro il 31 gennaio. Bisogna inviare la comunicazione servendosi del modello “NaspiCom”. Come detto senza questa comunicazione la prestazione viene sospesa.

Nella circolare l’INPS ha spiegato che per le indennità di disoccupazione in corso di erogazione, è indispensabile comunicare il reddito presunto riferito al 2023. In particolare se durante il 2022 è stata già effettuata la dichiarazione relativa al reddito presunto.

Come già ribadito, la dichiarazione deve essere effettuata anche se il reddito fosse pari a zero. In attesa della comunicazione il pagamento della Naspi viene sospeso a partire dal 31 gennaio. 

Sempre più lavoratori oggi ricorrono alle dimissioni dal proprio impiego. Tuttavia, come abbiamo visto sul sito lavoroepensioni.it, uno studio del Politecnico di Milano riporta che il 41 per cento delle persone che persegue questa scelta, se ne pente.

Avere la Naspi con dimissioni per giusta causa
Nel disegno un operaio solo in fabbrica – Naspi con dimissioni per giusta causa

Avere la Naspi con dimissioni per giusta causa: l’indennità

Ricordiamo che la Naspi è una prestazione economica prevista per la disoccupazione involontaria. È stata introdotta il primo maggio del 2015.

Possono beneficiarne i lavoratori dipendenti (anche quelli a tempo determinato). Sono esclusi solo gli assunti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni.

Dal primo gennaio 2022 sono inclusi anche gli operai agricoli a tempo indeterminato delle cooperative e dei consorzi che si occupano della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli e zootecnici.

Per cessazione volontaria del lavoro si intende:

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