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Assegno di inclusione: chi deve presentarsi ogni 90 giorni

Assegno di inclusione e PAD: alcuni beneficiari devono presentarsi ogni 90 giorni ai servizi sociali per aggiornare la propria posizione. Scopri se anche tu rientri in questa categoria e cosa devi fare.

di Romina Cardia

Gennaio 2024

In questo approfondimento parliamo di Assegno di inclusione e PAD (scopri le ultime notizie sul Rdc e sui bonus attivi in italia. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Assegno di inclusione e PAD: cos’è il PAD e chi deve presentarsi ogni 90 giorni

Vediamo quali sono le regole stabilite per Assegno di inclusione e PAD (Patto di Attivazione Digitale).

L’INPS informa che per ottenere il beneficio dell’Assegno di inclusione è necessario iscriversi al Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL) e firmare un patto di attivazione digitale.

Il beneficio inizia dal mese successivo alla sottoscrizione del patto. I beneficiari devono partecipare a un percorso di inclusione sociale o lavorativa, definito in progetti mirati.

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I componenti dei nuclei familiari devono presentarsi al servizio sociale entro 120 giorni dalla firma del patto e successivamente ogni 90 giorni per aggiornare la loro posizione. La mancata presentazione comporta la sospensione del beneficio economico.

I servizi sociali valutano i bisogni della famiglia per stipulare un patto di inclusione. I componenti attivabili al lavoro tra i 18 e i 59 anni devono firmare un patto di servizio personalizzato presso centri per l’impiego o servizi accreditati, entro 60 giorni dall’avvio.

Come abbiamo detto, devono poi aggiornare la loro posizione ogni 90 giorni o rischiano la sospensione del beneficio.

I maggiorenni con responsabilità genitoriale devono partecipare a tutte le attività formative e di lavoro del progetto di inclusione sociale e lavorativa.

Sono esclusi dagli obblighi i beneficiari con pensione diretta o di età pari o superiore a 60 anni, i disabili, coloro con patologie oncologiche, i componenti con carichi di cura specifici, i partecipanti a percorsi di protezione contro la violenza di genere.

Tuttavia, i componenti con disabilità o di età superiore a 60 anni o coinvolti nei percorsi di protezione contro la violenza di genere possono richiedere volontariamente un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo o sociale.

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Offerte di lavoro congrue

L’Assegno di inclusione, attivabile attraverso i servizi per il lavoro, impone al beneficiario nel nucleo familiare alcune condizioni per accettare un’offerta di lavoro.

Questa offerta deve essere per un lavoro a tempo indeterminato, senza limiti di distanza nel territorio nazionale.

Tuttavia, se ci sono figli sotto i quattordici anni nel nucleo familiare, anche in caso di genitori legalmente separati, l’offerta può essere accettata solo se il luogo di lavoro è entro 80 chilometri dal domicilio o raggiungibile entro 120 minuti con i mezzi pubblici.

Inoltre, il lavoro deve essere a tempo pieno o parziale (non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno) e la retribuzione deve rispettare i minimi salariali stabiliti dai contratti collettivi dell’art. 51 del D.lgs. 15 giugno 2015, n. 81.

Anche se si tratta di un contratto a tempo determinato, anche in somministrazione, il luogo di lavoro deve trovarsi entro 80 chilometri dal domicilio o essere raggiungibile entro 120 minuti con i mezzi pubblici.

Chi sono gli esclusi dal pagamento dell’Assegno di inclusione di gennaio? Scopriamolo insieme.

Assegno di inclusione e PAD: sanzioni e decadenza

In caso di dichiarazioni false o omissioni di informazioni importanti per ricevere l’Assegno di inclusione, si prevedono sanzioni penali.

Chi compie tali azioni può essere punito con la reclusione da 2 a 6 anni, a meno che il reato sia più grave.

Omettere di comunicare variazioni di reddito o patrimonio può comportare la reclusione da 1 a 3 anni.

Se qualcuno è condannato definitivamente per ottenere illegalmente il beneficio, deve restituire l’importo ricevuto.

Il nucleo familiare perde il beneficio se un componente:

Se il nucleo familiare perde il beneficio per mancata partecipazione a iniziative attive, può fare richiesta di nuovo solo dopo 6 mesi dalla revoca o decadenza.

Scopri se l’Assegno Unico spetta in automatico a chi riceve l’Assegno di inclusione o se va presentata una domanda.

Assegno di inclusione e PAD
Assegno di inclusione e PAD. Nella foto: un uomo si mostra confuso.

Primi pagamenti dell’Assegno di inclusione e PAD a gennaio 2024

L’INPS, con il Messaggio n. 25 del 3 gennaio 2024, ha stabilito i tempi per l’erogazione dell’Assegno di Inclusione.

Per le richieste presentate entro gennaio 2024, con Patto di Attivazione Digitale (PAD) firmato nello stesso mese e approvazione dell’istruttoria, il beneficio potrebbe essere erogato già da gennaio.

A partire da gennaio 2024, si procederà con le verifiche per le prime richieste:

Presentazione domandaSottoscrizione PADEsito positivo istruttoriaPrimo pagamentoPagamento successiva mensilitàDecorrenza beneficio
Dal 18 dicembre al 7 gennaio 2024fino al 7 gennaio 2024gennaioDal 26 gennaioDal 27 febbraiogennaio
Dall’8 gennaio al 31 gennaioentro il 31 gennaiofebbraioDal 15 febbraio pagamento mensilità competenza gennaiodal 27 febbraio pagamento mensilità di febbraio / dal 27 del mese i successivi pagamenti di competenzagennaio
Dal 1° febbraio al 29 febbraioentro il 29 febbraio (entro ultimo giorno del mese)marzoDal 15 marzodal 27 aprile pagamento mensilità di aprile / dal 27 del mese i successivi pagamenti di competenzamarzo
Tabella con i tempi per l’erogazione dell’Assegno di Inclusione comunicati dall’INPS

FAQ sull’Assegno di inclusione

Cosa è cambiato per l’Assegno di inclusione a giugno 2023?

A giugno 2023 sono state introdotte alcune modifiche all’Assegno di inclusione. A partire dal 1° gennaio 2024, l’Assegno di inclusione ha preso infatti il posto del Reddito di cittadinanza. Le modifiche riguardano l’obbligo per il percettore attivabile al lavoro di accettare la prima offerta congrua di lavoro.

Chi può beneficiare dell’Assegno di inclusione se ha più di 60 anni?

Le persone che hanno superato i 60 anni di età, hanno un ISEE di massimo 9.360 euro e rispettano i requisiti di reddito e patrimoni, possono beneficiare dell’Assegno di inclusione.

Ci sono differenze tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di inclusione?

Le differenze sostanziali tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di inclusione riguardano il calcolo degli importi spettanti. Per il resto i requisiti di età e le condizioni economiche restano pressoché invariati.

Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sull’Assegno di inclusione:

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