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Badanti conviventi e residenza: obbligatorio concederla?

Scopri come funziona il tema di badanti conviventi e residenza e quali sono gli obblighi e le procedure da seguire per legge.

di Antonio Dello Iaco

Luglio 2024

Il rapporto tra badanti conviventi e residenza è spesso argomento di molti interrogativi tra i datori di lavoro. Scopriamo insieme quali sono gli obblighi e le procedure da seguire per legge (scopri le offerte di lavoro e i concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Badanti conviventi e residenza: come funziona?

Se si assume una badante, sia in fascia diurna e sia notturna, con un inquadramento come convivente non si ha l’obbligo di modificare la sua residenza. Tuttavia, se la lavoratrice lo richiede, in qualità di datore di lavoro si ha l’obbligo di concedere questo diritto.

Badante residente a casa mia: entra anche nel nucleo familiare?

Concedere alla badante convivente la possibilità di modificare la propria residenza non vuol dire aggiungerla al nucleo familiare. La normativa in materia è molto chiara ed evita proprio che accadano situazioni in cui il datore di lavoro si ritrova con un enorme onere fiscale in più da sostenere.

I valori reddituali e fiscali restano del tutto intatti qualora la badante convivente sceglie di spostare la residenza nella casa in cui lavora.

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Come si concede la residenza alla badante convivente?

La procedura da seguire è molto semplice e tocca alla badante iniziarla e portarla a termine. È infatti necessario che la lavoratrice si rechi presso gli uffici comunali deputati al cambio residenza e avvii l’istruttoria.

È fondamentale compilare tutti gli incartamenti richiesti dall’ente territoriale altrimenti non è possibile ottenere il cambio di residenza.

Se finisco di lavorare posso cambiare di nuovo residenza?

Una volta terminato il rapporto lavorativo è sempre possibile cambiare di nuovo residenza. La legge non prevede dei limiti per questa operazione. Anche in quest’altro caso sarà compito della lavoratrice recarsi presso gli uffici comunali e svolgere la procedura.

Attenzione: è consigliato di procedere al cambio quando il contratto già è terminato ed è necessario obbligatoriamente indicare il nuovo indirizzo di residenza.

I vantaggi del cambio residenza per la badante convivente

Se la collaboratrice domestica chiede il cambio residenza in ottica del rapporto lavorativo di convivenza con l’assistito, ci sono una serie di vantaggi per ambo le parti.

La badante convivente, grazie alla residenza presso la persona da assistere, può usufruire di servizi territoriali come la richiesta del medico di zona.

Per il datore significa poter contare su una presenza continua in casa (anche le badanti conviventi hanno diritto a pause e spazi di privacy ndr). Questo non vuol dire che la lavoratrice sia a disposizione h24 ma che è più semplice organizzarsi, soprattutto se l’assistito ha poca autosufficienza o delle necessità particolari.

Visto che vitto e alloggio sono forniti dalla famiglia ospitante poi, la retribuzione media su base oraria da versare risulta inferiore. Un contratto da lavoratrice convivente che vive in un altro luogo, comporta infatti delle spese ulteriori per il datore che deve versare un’indennità specifica giornaliera.

Come avrai visto quindi, la residenza presso il datore può essere un’opzione attraente per le badanti che cercano un unico posto di lavoro stabile e accogliente per un periodo prolungato. In questo modo si offre maggiore stabilità e sicurezza rispetto ad altre opportunità di lavoro.

Quali sono le sfide e le possibili difficoltà

Stravolgere la propria routine per la presenza di una badante sempre in casa non è tra le azioni più semplici che può essere richiesta a un assistito e alla sua eventuale famiglia. La lavoratrice ha le proprie abitudini che, molto probabilmente, sono differenti da quelle della nuova casa in cui sta andando ad abitare.

Questo però non deve spaventare nessuna delle due parti. Con un po’ di comprensione e con la giusta divisione degli spazi e delle competenze infatti, è facilmente superabile il primo periodo di inizio convivenza in modo da arrivare con velocità e serenità a una nuova stabilità familiare.

La dichiarazione di ospitalità

A prescindere dalla residenza, quando si ha un lavoratore convivente alle proprie dipendenze è obbligatorio procedere con la dichiarazione di ospitalità. Questo documento va prodotto entro le 48 ore successive all’assunzione della badante e inviato in questura o ai vigili urbani del territorio.

Non esiste un modello preimpostato e universale da utilizzare. Ogni ufficio locale infatti può richiedere una documentazione diversa e specifica. Il nostro suggerimento è quello di informarsi prima di produrre gli incartamenti o a mezzo telefono oppure recandosi presso gli uffici della questura o del comando della Polizia Municipale di competenza.

Badanti conviventi e residenza: obbligatorio concederla?
L’immagine rappresenta una lavoratrice domestica al lavoro – badanti conviventi e residenza

FAQ sulla badante convivente

Come funziona il contratto per una badante convivente?

Il contratto per una badante convivente prevede che il datore di lavoro fornisca vitto e alloggio. La badante lavora un certo numero di ore al giorno, solitamente 10 ore per 5 giorni alla settimana, più 4 ore il sabato.

Questo tipo di contratto include anche il riposo settimanale e ferie retribuite. Il contratto deve essere chiaro riguardo i compiti della badante, gli orari di lavoro e i diritti e doveri di entrambe le parti. Un buon contratto garantisce trasparenza e tutela sia la badante sia il datore di lavoro.

Quanto costa una badante convivente?

Il costo di una badante convivente può variare a seconda della zona, dell’esperienza e delle competenze della badante. In generale, poiché la famiglia ospitante fornisce vitto e alloggio, la retribuzione media, se calcolata su base oraria, risulta inferiore rispetto a una badante non convivente che deve sostenere spese per l’affitto e l’alimentazione.

Inoltre, alcuni datori di lavoro possono offrire ulteriori benefici come bonus o giorni di riposo extra. È importante stabilire un compenso adeguato che rifletta le responsabilità e l’impegno richiesto alla badante.

Come trovare una buona badante convivente?

Per trovare una buona badante convivente, puoi rivolgerti a agenzie specializzate, consultare annunci online o chiedere consigli a conoscenti. È fondamentale effettuare colloqui approfonditi e controllare le referenze per valutare l’esperienza e la competenza della candidata.

Durante il colloquio, discuti sulle tue esigenze e sulle aspettative che hai. In questo modo potrai assicurarti che la badante sia in grado di soddisfarle. Verifica anche le sue capacità comunicative e la sua disponibilità a vivere con l’assistito. Una selezione accurata garantisce di trovare una persona affidabile e qualificata.

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