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Bozza del decreto Aiuti 4, ci siamo: ecco cosa prevede

Benzina, bollette, tetto al contante, trivelle. Ecco la bozza del decreto Aiuti 4 del governo Meloni.

di Valerio Pisaniello

Novembre 2022

La bozza del decreto Aiuti 4 è quasi pronta. Ecco tutte le novità del decreto legge sul tavolo del Cdm (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unicoLeggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Prorogato lo sconto sulle accise, rateizzazione delle fatture per le imprese, cash fino a 5mila euro, via libera alla ricerca di nuovi giacimenti di idrocarburi oltre le 9 miglia. E il Superbonus scende al 90%, ma per le villette rimane al 110% fino a marzo. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Indice

Bozza del Decreto Aiuti 4: arriva l’approvazione 

Approdato in Consiglio dei ministri la bozza del decreto Aiuti quater da 9,1 miliardi di euro, chiamato a prorogare fino a fine dicembre una serie di misure contro il caro-energia avviate dal governo Draghi.

Nel dl anche altri interventi i cui effetti si esplicheranno nel 2023. Dagli ‘sconti’ per imprese e famiglie alla riduzione di 30,5 centesimi sulle accise, gli interventi contro i rincari richiederanno risorse tra i 4 e i 5 miliardi, la parte restante andrà alle misure che impattano il 2023.

Il decreto, dopo l’approvazione, inizierà poi il suo iter parlamentare al Senato.

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Bozza del Decreto Aiuti 4: ecco cosa prevede

Dalla proroga fino a fine anno dei crediti di imposta e del taglio alle accise, fino all’aumento del tetto al contante, passando per la norma per l’incremento della produzione di gas naturale e la rateizzazione delle bollette: sono le misure contenute nella bozza del decreto atteso in Consiglio dei ministri.

Nel testo non ancora definitivo, composto di 13 articoli, si prevedono anche modifiche alla disciplina del superbonus, che però risultano essere ancora in fase di valutazione. Ecco i punti chiave. 

Bozza del decreto Aiuti 4: bollette a rate per le imprese

Secondo il documento, arriverà la possibilità per le imprese di chiedere la rateizzazione delle bollette di luce e gas.

La misura è destinata alle «imprese residenti in Italia» e concede la possibilità di rateizzare gli importi «eccedenti l’importo medio contabilizzato» nell’intero 2021 per i consumi effettuati dal «primo ottobre 2022 al 31 marzo 2023» e fatturati entro il «31 dicembre 2023».

La rateizzazione decade in caso di inadempimento di due rate anche non consecutive. È prevista la possibilità di ottenere la garanzia di Sace.

Bozza del decreto Aiuti 4: tetto al contante a 5 mila euro

Sale a 5 mila euro la soglia entro cui è possibile pagare in contanti. Il provvedimento modificherà l’attuale normativa secondo cui il tetto dal primo gennaio sarebbe stato ridotto da duemila a mille euro.

Si stanziano poi 80 milioni di euro per il 2023, destinati a contributi per i commercianti obbligati alla trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle entrate.

I contributi sono in credito di imposta pari al 100% della spesa sostenuta, fino a 50 euro per ogni registratore telematico (il registratore di cassa connesso a internet) acquistato.

Bozza del decreto Aiuti 4: sconto accise prorogato

Lo sconto sulle accise dei carburanti, in scadenza il prossimo 18 novembre, e l’aliquota Iva agevolata al 5% sul gas per autotrazione sono prorogati fino al 31 dicembre 2022.

Fino a fine anno le accise sono fissate per la benzina a 478,40 euro per mille litri; per il gasolio usato come carburante a 367,40 euro per mille litri; per il GPL usato come carburante a 182,61 euro per mille chilogrammi. 

Bozza del decreto Aiuti 4: superbonus al 90% 

Spunta anche la revisione del Superbonus: la norma, tra le altre cose, fa scendere nel 2023 la percentuale dello sconto sulla spesa per i lavori di efficientamento energetico dal 110% al 90%.

L’agevolazione sarà confermata anche per gli immobili unifamiliari ma con un limite di reddito (a 15 mila euro) variabile in base ad una sorta di quoziente familiare.

L’idea del governo rimane, però, quella di allungare di tre mesi la finestra temporale all’interno della quale si applica il Superbonus 110% per le villette.

Il testo modifica il termine, dal 31 dicembre 2022 al 31 marzo 2023, entro cui spetta la detrazione, a condizione che al 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo.

Bozza del decreto Aiuti 4: Ok a nuove trivelle

Il decreto aiuti contiene una norma cosiddetta ‘sblocca-trivelle’, già approvata dal Cdm, che autorizza al “rilascio di nuove concessioni” tra le 9 e le 12 miglia, in deroga al decreto legislativo del 2006. 

Ok dunque alla ricerca di nuovi giacimenti di idrocarburi in mare, a condizione che siano ad oltre 9 miglia dalla costa della zona interessata e che non ci siano fenomeni di subsidenza (terreno che frana) nella zona.

Secondo la bozza la disposizione si applica alle concessioni di coltivazione di idrocarburi “poste nel tratto di mare compreso tra il 45 parallelo e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po, a una distanza dalle linee di costa superiore a 9 miglia e aventi un potenziale minerario di gas per un quantitativo di riserva certa superiore a una soglia di 500 milioni di metri cubi”.

In deroga a quanto previsto dall’articolo 4 della legge 9 gennaio 1991, è consentita “la coltivazione delle concessioni di cui al terzo periodo per la durata di vita utile del giacimento a condizione che i titolari delle concessioni e previa presentazione di analisi tecnico-scientifiche e programmi dettagliati di monitoraggio e verifica dell’assenza di effetti significativi di subsidenza sulle linee di costa da condurre sotto il controllo del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica”. 

Bozza del decreto Aiuti 4: premi aziendali esentasse fino a 3 mila euro

Sale da 600 a 3 mila euro la soglia dei premi esentasse che le imprese potranno concedere ai dipendenti come “fringe benefit” per pagare le bollette. Lo prevede il decreto Aiuti quater che ricalca, alzandone il tetto, la norma del dl Aiuti bis.

Il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati al lavoratore dipendente, nonché le somme erogate o rimborsate allo stesso dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche di acqua, luce e gas, non concorreranno dunque a formare il reddito imponibile nel nuovo limite di 3 mila euro.

Ecco la bozza del decreto Aiuti 4
Ecco la bozza del decreto Aiuti 4.

Bozza del decreto Aiuti 4: Imu cinema e teatri, niente seconda rata

Non è dovuta la seconda rata Imu del 2022 per gli immobili rientranti nella categoria catastale D/3 destinati a spettacoli cinematografici, teatri e sale per concerti e spettacoli, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate. 

Bozza del decreto Aiuti 4: bonus 50 euro per registratori di cassa telematici

Bonus fino a 50 euro per l’acquisto di registratori di cassa telematici: «Ai soggetti passivi Iva obbligati alla memorizzazione e la trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri», si legge, è concesso un contributo per l’adeguamento degli strumenti utilizzati per la predetta memorizzazione e trasmissione telematica «complessivamente pari al 100 per cento della spesa sostenuta, per un massimo di euro 50 per ogni strumento e in ogni caso nel limite di spesa di euro 80 milioni per l’anno 2023».

Bozza del decreto Aiuti 4: le reazioni 

Non convince la bozza del decreto Aiuti 4. Infatti il primo a passare all’attacco è il leader dei pentastellati Giuseppe Conte che considera la misura una “rottura con i cittadini italiani”. Non ci sta neanche Maurizio Landini che non le manda certo a dire: “Si è dato priorità alla flat tax”. Un “grosso limite” per il segretario Cgil.

l’Ance (associazione costruttori) invece attacca con durezza il ridimensionamento del superbonus che dal 110% passa al 90%. “Così facendo si penalizzano imprese e cittadini. Il rischio è creare nuova disoccupazione”. Soddisfatta invece la presidente del Consiglio Meloni: “Abbiamo coperto un buco da 38 miliardi”. 

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