Oggi vi parleremo di pensione di invalidità e stipendio massimo per non perderla (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Pensione di invalidità e lavoro: c’è compatibilità?
Chi percepisce la pensione di invalidità può svolgere un’attività lavorativa.
C’è, infatti, compatibilità tra la prestazione assistenziale e il lavoro, a differenza di quanto accade con la pensione di inabilità lavorativa che, invece, vieta qualsiasi svolgimento di attività lavorative.
Essendo, però, una prestazione assistenziale, il diritto alla pensione di invalidità è legato al rispetto di limiti reddituali prestabiliti, rivalutati ogni anno in base ai dati ISTAT.
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Se è vero, quindi, che non c’è il divieto di lavorare, chi riceve la pensione di invalidità non deve avere un reddito superiore ai limiti indicati, altrimenti perderebbe il diritto alla prestazione economica.
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Pensione di invalidità e stipendio massimo: l’assegno mensile
Ma qual è lo stipendio massimo che è possibile percepire da chi riceve l’assegno mensile di assistenza per invalidi parziali o la pensione di invalidità civile?
Chi è titolare dell’assegno mensile di assistenza percepisce 333,33 euro al mese per 13 mensilità, a patto che il suo reddito sia inferiore a 5.725,46 euro annui.
Al momento della sua introduzione, l’articolo 3 della legge 118/1971, richiedeva che l’interessato non svolgesse alcuna attività né di natura subordinata né autonoma.
L’articolo 12-ter del decreto legge numero 146 del 21 ottobre 2021, in sede di conversione dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, ha precisato che il requisito è soddisfatto qualora l’invalido parziale svolga un’attività lavorativa il cui reddito risulti inferiore al limite previsto per il riconoscimento dell’assegno mensile.
Siccome l’importo stesso della provvidenza economica non rientra nel calcolo dei redditi, l’interessato può guadagnare fino a 477 euro al mese, per 12 mensilità. Includendo anche la tredicesima, il limite massimo mensile di reddito prodotto dall’attività lavorativa è di 440 euro.
Ovviamente, se l’attività lavorativa viene avviata durante l’anno, il guadagno potrà essere pure superiore, ma sempre nel limite dei 5.726,46 euro annui.
Pensione di invalidità e stipendio massimo per gli invalidi totali
Diversa è la situazione per gli invalidi totali percettori dell’apposita prestazione economica a loro riservata, pari a 333,33 euro al mese, ma con un limite di reddito che varia a seconda delle situazioni.
Se l’invalido totale ha diritto all’incremento al milione, riceverà sino a 735,08 euro al mese, ma solo se il suo reddito non supera i 9.555,65 euro annui (se è coniugato il limite massimo è di 16.502,98 euro).
Facendo un rapido calcolo, l’interessato potrà lavorare e guadagnare fino a 735 euro al mese, senza perdere il diritto alla pensione di invalidità totale maggiorata dall’incremento al milione.
Se, invece, l’interessato percepisce soltanto la pensione di invalidità, senza avere diritto alla maggiorazione sociale (poiché il suo reddito o quello da coniugato supera i limiti fissati dalla normativa), potrà guadagnare uno stipendio fino a un massimo di reddito di 19.461,12 euro.
Parliamo, dunque, di una retribuzione mensile piuttosto buona, pari a 1.497 euro al mese, per 13 mensilità.
Faq sulla pensione di invalidità
Come si calcola il reddito per la pensione di invalidità nel 2024?
Nella determinazione del reddito rilevante si considerano i redditi di qualsiasi natura calcolati ai fini IRPEF al netto degli oneri deducibili e delle ritenute fiscali.
Non rientrano nel calcolo del reddito:
- l’importo della prestazione;
- le rendite INAIL;
- le pensioni di guerra;
- l’indennità di accompagnamento;
- i redditi assoggettabili ad imposta sostitutiva dell’IRPEF;
- la casa di abitazione principale.
Ricordiamo che l’importo della prestazione è riconosciuto sempre in misura piena (non sono previste riduzioni). La pensione di invalidità non è incompatibile con le prestazioni di tipo previdenziale (pensione di vecchiaia, anticipata e di reversibilità) e al compimento del 67° anno di età si trasforma, in automatico, in Assegno sociale (534,41 euro al mese nel 2024).
Quali categorie godono dell’incremento al milione nella pensione di invalidità?
L’incremento al milione nella pensione di invalidità è riservato a specifiche categorie, tra cui:
- Invalidi Civili Assoluti (100%)
- Sordomuti
- Ciechi Assoluti
A chi spettano gli arretrati della pensione di invalidità?
Quando parliamo di arretrati della pensione di invalidità ci riferiamo al beneficio riconosciuto con effetto retroattivo oppure, come nel nostro caso, all’incremento al milione non ancora corrisposto dall’INPS.
Fino al 2020, l’incremento al milione era riservato ai beneficiari sopra elencati, soltanto a partire dal compimento del 60° anno di età, con l’esclusione di chi, pur essendo stato riconosciuto invalido totale e pur dovendo convivere con una cecità assoluta o con una sordità congenita o accusata in seguito, aveva un’età inferiore.
La Corte Costituzionale, con la sentenza numero 150 del 2020, ha dichiarato illegittima la precedente soglia minima di accesso alla maggiorazione sociale, abbassandola a 18 anni di età.
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