In questo articolo scopriremo chi riceverà l’Assegno di inclusione dal 15 luglio 2024 e chi invece riceverà l’accredito a fine mese (scopri le ultime notizie sul Rdc e sui bonus attivi in italia. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Chi riceverà l’Assegno di inclusione dal 15 luglio 2024?
L’Assegno di inclusione (Adi) verrà erogato dal 15 luglio 2024 ai beneficiari che hanno presentato domanda e aderito al Patto di attivazione digitale (PAD) nel mese di giugno 2024.
Invece, i richiedenti che inoltrano la domanda e firmano il PAD nel mese di luglio 2024 riceveranno il pagamento dal 15 agosto 2024.
Ancora, per i beneficiari che hanno già ottenuto l’assegno a giugno e per i quali luglio non rappresenta il primo accredito, il successivo pagamento sarà effettuato il 27 luglio 2024.
Il pagamento dell’Adi per le rate successive alla prima cade, infatti, sempre il 27 del mese, diversamente la data del primo accredito varia in base al mese di sottoscrizione del Patto di attivazione digitale e dell’invio della domanda.
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Come viene pagato l’Assegno di inclusione
L’Assegno di inclusione (Adi), introdotto il 1° gennaio 2024, sostituisce il Reddito di cittadinanza e si rivolge a nuclei familiari che includono minori, persone con disabilità, anziani sopra i 60 anni o soggetti assistiti dai servizi sociali.
L’Adi è strutturato in due componenti principali: la Quota A, che incrementa il reddito del nucleo familiare in base alla sua composizione, e la Quota B, dedicata specificamente alle famiglie che affittano un’abitazione per contribuire al pagamento del canone di locazione.
I beneficiari ricevono la somma delle due quote tramite la Carta di inclusione, una carta prepagata fornita da Poste Italiane. Questa carta permette il pagamento diretto di determinati beni e servizi e impone restrizioni sui prelievi di contante.
L’Assegno di inclusione di luglio va speso entro il 31 agosto?
A differenza del Reddito di Cittadinanza, che richiedeva ai beneficiari di spendere i fondi entro il mese successivo all’accredito per evitare decurtazioni, l’Assegno di inclusione non impone una scadenza per l’utilizzo delle rate mensili.
Per esempio, gli importi accreditati nel mese di luglio non devono essere necessariamente spesi entro il 31 agosto 2024. Questa flessibilità offre un vantaggio significativo per i beneficiari, consentendo una gestione dei fondi più libera e adattabile alle loro necessità personali.
Cosa si può comprare con l’Assegno di inclusione
Con la carta di inclusione è possibile effettuare pagamenti diretti, ma questa non può essere utilizzata per:
- effettuare acquisti online;
- effettuare acquisti all’estero;
- acquistare:
- giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità;
- sigarette, anche elettroniche, e di derivati del fumo;
- giochi pirotecnici;
- prodotti alcolici;
- acquisto, noleggio e leasing di navi e imbarcazioni da diporto, nonché servizi portuali;
- armi;
- materiale pornografico e beni e servizi per adulti;
- servizi finanziari e creditizi, servizi di trasferimento di denaro e servizi assicurativi;
- articoli di gioielleria e di pellicceria;
- acquisti presso gallerie d’arte e affini;
- acquisti in club privati.
Si può pagare il mutuo con l’Assegno di inclusione?
Partiamo con il chiarire che, se il beneficiario dell’Assegno di inclusione al posto dell’affitto paga le rate di un mutuo per la prima casa, la Quota B non gli spetta. Infatti, questa quota è esclusivamente riservata al sostegno delle spese di affitto per i nuclei familiari.
Tuttavia, la Quota A dell’Assegno, che viene calcolata in base al reddito e alla composizione del nucleo familiare, è disponibile per tutti i beneficiari e può essere utilizzata per una vasta gamma di spese, inclusi i pagamenti delle rate del mutuo.
Quali sono i limiti di prelievo della Carta di inclusione
La Carta di inclusione offre la possibilità di prelevare contanti dagli ATM, tuttavia sono presenti delle restrizioni specifiche intese a garantire che i fondi vengano utilizzati principalmente per coprire le necessità essenziali del beneficiario e della sua famiglia.
Come calcolare il limite di prelievo della Carta di inclusione
La Carta di inclusione stabilisce limiti massimi mensili per i prelievi in contanti che variano in base alla composizione del nucleo familiare. Per un singolo individuo, il limite massimo mensile per i prelievi è fissato a 100 euro.
Per i nuclei familiari più numerosi, questo limite aumenta in funzione del parametro della scala di equivalenza, un coefficiente che si adatta alla struttura del nucleo familiare. Nello specifico, per determinare l’importo prelevabile, si moltiplicano i 100 euro di base per questo parametro.
A sua volta, il parametro della scala di equivalenza si determina assegnando 1 punto di partenza a tutto il nucleo beneficiario, poi il valore aumenta in questo modo:
- + 0,50 per ciascun altro componente con disabilità grave o non autosufficiente;
- + 0,40 per ciascun altro componente con età pari o superiore a 60 anni;
- + 0,40 per un componente maggiorenne con carichi di cura, cioè che si prende cura di un disabile o di un bambino con meno di tre anni di età;
- + 0,30 per ciascun altro componente adulto in condizione di grave disagio bio-psico-sociale e inserito in programmi di cura e di assistenza certificati dalla pubblica amministrazione;
- + di 0,15 per ciascun minore di età, fino a due;
- + di 0,10 per ciascun minore di età, oltre il secondo.
FAQ: Domande frequenti sull’Assegno di inclusione
Cosa è cambiato per l’Assegno di inclusione a giugno 2023?
A giugno 2023 sono state introdotte alcune modifiche all’Assegno di inclusione. È importante tenere presente che, a partire dal 1° gennaio 2024, l’Assegno di inclusione prenderà il posto del Reddito di cittadinanza. Le modifiche riguardano l’obbligo per il percettore attivabile al lavoro di accettare la prima offerta congrua di lavoro.
Chi può beneficiare dell’Assegno di inclusione se ha più di 60 anni?
Le persone che hanno superato i 60 anni di età, hanno un ISEE di massimo 9.360 euro e rispettano i requisiti di reddito e patrimoni, possono beneficiare dell’Assegno di inclusione.
Ci sono differenze tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di inclusione?
Le differenze sostanziali tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di inclusione riguardano il calcolo degli importi spettanti. Per il resto i requisiti di età e le condizioni economiche restano pressoché invariati.
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