Quando fare domanda per la disoccupazione agricola nel 2025? Scopriamolo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Quando fare domanda per la disoccupazione agricola nel 2025?
Quando fare domanda per la disoccupazione agricola nel 2025? Come si legge sul sito dell’INPS, nella pagina dedicata all’indennità erogata ai lavoratori agricoli dipendenti, questi devono inoltrare richiesta:
- a partire dal 1° gennaio ed entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui si è verificato l’evento di disoccupazione;
- se la scadenza indicata sopra coincide con un giorno festivo o con la domenica, la domanda va presentata il primo giorno lavorativo successivo alla scadenza.
Significa che, entro il 31 marzo 2025, il lavoratore agricolo (o i suoi eredi), che rispetta i requisiti richiesti, dovrà presentare domanda all’INPS, pena la decadenza dal diritto.
Essendo il 31 marzo 2025 un lunedì, viene meno la seconda indicazione disposta dall’INPS sul giorno festivo.
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A chi inoltrare la domanda per la disoccupazione agricola nel 2025?
La domanda per la disoccupazione agricola, da presentare entro il 31 marzo 2025, va inoltrata all’INPS, in modalità telematica (online), accedendo al sito dell’istituto con una delle credenziali a disposizione (SPID, CIE o CNS).
In alternativa è possibile effettuare la domanda tramite contact center dell’INPS telefonando al numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06 164.164 (a pagamento, da rete mobile).
Infine, ci si può sempre rivolgere agli enti di patronato, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
Chi ha diritto alla disoccupazione agricola nel 2025?
Nel 2025, avranno diritto all’indennità della disoccupazione agricola:
- gli operai agricoli:
- a tempo determinato, iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti nell’anno di competenza della prestazione;
- a tempo indeterminato, assunti o licenziati nel corso dell’anno civile, con periodi di mancata occupazione al di fuori del contratto di lavoro. A partire dagli eventi di disoccupazione involontaria intervenuti dal 1° gennaio 2022, gli operai agricoli a tempo indeterminato dipendenti dalle cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci (legge 240/1984) non accedono più alla disoccupazione agricola ma alla NASpI;
- piccoli coloni;
- compartecipanti familiari;
- piccoli coltivatori diretti che integrano l’iscrizione negli elenchi nominativi con versamenti volontari fino a 51 giornate.
Chi non ha diritto alla disoccupazione agricola nel 2025?
La disoccupazione agricola nel 2025 non spetta:
- se la domanda è presentata oltre il termine previsto (il 31 marzo 2025);
- agli iscritti delle gestioni autonome o della Gestione Separata:
- per l’intero anno;
- per parte dell’anno ma con un numero di giornate lavorative superiore a quelle di attività lavorativa dipendente che rientrano nel periodo di iscrizione;
- ai titolari di pensione diretta alla data del 1° gennaio dell’anno di competenza della prestazione. In caso di pensionamento durante l’anno, l’indennità viene ricalcolata rispetto al numero di mesi precedenti la pensione;
- se risulta prevalente l’attività di lavoro dipendente non agricolo nell’anno o nel biennio antecedente la domanda;
- in caso di dimissioni volontarie. Con esclusione di lavoratrici madri o lavoratori padri che si dimettono:
- nel corso del periodo successivo al parto;
- per giusta causa;
- ai cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale.
Quanto spetta di disoccupazione agricola nel 2025?
L’importo della disoccupazione agricola nel 2025 verrà pagato in un’unica soluzione direttamente dall’INPS, per un importo pari
- al 40% della retribuzione di riferimento, con trattenuta del 9% a titolo di contributo di solidarietà, per un massimo di 150 giorni, per gli operai agricoli a tempo determinato;
- al 30%della retribuzione effettiva, senza trattenuta per contributo di solidarietà, per gli operai agricoli a tempo indeterminato.
Faq sulla disoccupazione agricola nel 2025
Quali requisiti devono rispettare i lavoratori agricoli dipendenti per avere la disoccupazione agricola nel 2025?
Per avere diritto alla disoccupazione agricola nel 2025, i lavoratori agricoli dipendenti devono risultare iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli OTD per l’anno di competenza della domanda, o abbiano un rapporto di lavoro agricolo a tempo indeterminato solo per una parte dell’anno, con periodi di mancata occupazione al di fuori del contratto di lavoro.
Devono aver maturato almeno due anni di anzianità nell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria, nel dettaglio:
- iscrizione negli elenchi dei lavoratori agricoli OTD o lavoro agricolo con qualifica OTI per almeno due anni prima della domanda;
- iscrizione negli elenchi dei lavoratori agricoli OTD o lavoro agricolo con qualifica OTI per l’anno di competenza della prestazione e l’accreditamento di un contributo contro la disoccupazione involontaria per attività dipendente non agricola precedente al biennio di riferimento della prestazione.
Devono avere almeno 102 contributi giornalieri nel biennio costituito dall’anno di competenza dell’indennità e dall’anno precedente (requisito perfezionabile con cumulo di contribuzione relativa ad attività dipendente non agricola, purché l’attività agricola sia prevalente nell’anno o nel biennio di riferimento). Per il raggiungimento dei 102 contributi, sono utilizzabili anche quelli figurativi relativi a periodi di maternità obbligatoria e di congedo parentale, compresi nel biennio utile.
Quando le dimissioni non precludono il diritto alla disoccupazione agricola nel 2025?
Il diritto alla disoccupazione agricola nel 2025 rimane immutato in caso di dimissioni, per:
- le lavoratrici madri che si dimettono durante il periodo in cui esiste il divieto di licenziamento (300 giorni prima della data presunta del parto, dalla data di gestazione e fino al compimento del primo anno di età del bambino);
- i padri lavoratori che si dimettono durante la durata del congedo di paternità e fino al compimento del primo anno di età del bambino.
Quali sono i motivi per cui è possibile dimettersi per giusta causa e avere diritto alla disoccupazione agricola?
Secondo la sentenza della Corte costituzionale 269/2002, i casi previsti sono:
- mancato pagamento della retribuzione;
- molestie sessuali sui luoghi di lavoro;
- modifiche peggiorative delle mansioni lavorative;
- mobbing e comportamenti vessatori da parte dei superiori gerarchici o dei colleghi che causino un crollo dell’equilibrio psico-fisico del lavoratore;
- notevoli variazioni delle condizioni di lavoro, a seguito di cessione ad altre persone (fisiche o giuridiche) dell’azienda;
- spostamento di sede del lavoratore, senza comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive;
- comportamento offensivo posto in essere dal superiore gerarchico nei confronti del dipendente.
Quali documenti allegare alla domanda della disoccupazione agricola in caso di dimissioni per mancato pagamento della retribuzione?
L’INPS spiega che il lavoratore che si è dimesso per il mancato pagamento della retribuzione deve allegare alla domanda per la disoccupazione agricola:
- la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (diffide, esposti, denunce, citazioni, ricorsi d’urgenza, ex art. 700 c.p.c., sentenze od ogni altro documento idoneo), da cui risulti la sua volontà di difendersi in giudizio nei confronti di un comportamento illecito del datore di lavoro;
- l’esito della controversia giudiziale o extragiudiziale.
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