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Home / Invalidità Civile » Pensioni » Previdenza e Invalidità / Pensione di inabilità pubblico impiego: come fare domanda

Pensione di inabilità pubblico impiego: come fare domanda

Domanda per la pensione di inabilità nel pubblico impiego: chi deve presentarla, a chi e con quali modalità? Scopri tutto in questo approfondimento.

di Carmine Roca

Luglio 2024

In questo approfondimento vedremo insieme come presentare domanda per la pensione di inabilità nel pubblico impiego (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Domanda per la pensione di inabilità nel pubblico impiego: cosa sapere?

Prima di andare a vedere come e chi deve presentare domanda per la pensione di inabilità nel pubblico impiego e le tre diverse misure attualmente previste dal nostro ordinamento, è opportuno segnalare che, dal 1° giugno 2023, è l’INPS ad accertare l’inabilità e l’inidoneità al lavoro dei dipendenti pubblici, come chiarito dal messaggio numero 3243 del 2023.

Significa che le amministrazioni pubbliche e i dipendenti pubblici dovranno presentare domanda all’INPS, in via telematica (online).

Per la presentazione delle domande per gli accertamenti sanitari effettuati dall’INPS, l’istituto ha messo a disposizione delle amministrazioni pubbliche e dei datori di lavoro un servizio online.

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Questo fa sì che le commissioni mediche delle Asl non potranno effettuare gli accertamenti sanitari per le domande presentate dal 1° giugno 2023, ora di competenza dell’INPS.

Allo stesso tempo, anche se ormai è trascorso oltre un anno dal cambio di competenze, se le Asl locali dovessero ricevere domande per l’accertamento sanitario di dipendenti pubblici, dovranno informare le amministrazioni pubbliche e gli enti datori di lavoro circa la nuova modalità di presentazione delle domande.

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Pensione di inabilità nel pubblico impiego: quali misure?

Come detto in apertura di articolo, quando si parla di pensione di inabilità per dipendenti pubblici si fa riferimento a tre distinte misure:

Pensione di inabilità nel pubblico impiego: l’inabilità assoluta e permanente alla mansione

L’inabilità assoluta e permanente alla mansione è connessa al tipo di attività svolta, come previsto dagli articoli 71 e 129 del DPR numero 3 del 1957.

Si verifica quando il dipendente perde uno o più requisiti fisici o psichici essenziali per lo svolgimento dell’incarico. Nel momento in cui l’amministrazione pubblica non sia in grado di trasferire il dipendente a mansioni equivalenti a quella svolta, si ha diritto alla pensione.

Per ottenerla è necessario:

La visita medica per il riconoscimento della prestazione può essere richiesta dal dipendente o dall’Ente datore di lavoro.

Pensione di inabilità nel pubblico impiego: l’inabilità assoluta e permanente al proficuo lavoro

L’inabilità assoluta e permanente a proficuo lavoro è una inabilità simile a quella precedente, ma in questo caso si è impossibilitati a svolgere un’attività lavorativa continua e remunerativa (articolo 129 del DPR numero 3 del 1957).

Per ottenere l’inabilità al proficuo lavoro occorrono:

La visita medica può essere richiesta sia dal dipendente che dall’Ente datore di lavoro.

I criteri di calcolo – anche per l’inabilità precedente – sono gli stessi della pensione ordinaria. L’importo della prestazione si determina sulla base del servizio posseduto al momento della cessazione e decorre dal giorno successivo alla dispensa dal servizio. Chi percepisce questa prestazione può svolgere un’attività lavorativa

Pensione di inabilità nel pubblico impiego: l’inabilità assoluta e permanente a qualsiasi attività lavorativa

L’inabilità assoluta e permanente a qualsiasi attività lavorativa è prevista dall’articolo 2, comma 12 della legge 335 del 1995, che ha esteso il diritto alla pensione di inabilitàlegge numero 222 del 1984 – anche ai dipendenti del pubblico impiego.

Per avere diritto a questa tipologia di pensione è necessario il riconoscimento di un’inabilità assoluta e permanente a qualsiasi attività lavorativa.

Per richiederla è necessario aver maturato almeno 5 anni di contributi, di cui almeno 3 anni nel quinquennio precedente la decorrenza della pensione.

La prestazione è erogabile solo a domanda da parte dell’interessato. Alla domanda viene allegato un certificato medico che attesta lo stato di inabilità assoluta e permanente a svolgere qualsiasi attività lavorativa.

La richiesta va presentata all’ente presso il quale il lavoratore presta o ha prestato l’ultimo servizio.

L’importo di questa prestazione viene calcolato sulla base dell’anzianità contributiva maturata con in più una maggiorazione virtuale, calcolata in base all’età della cessazione dal servizio e il compimento dell’età pensionabile per chi rientra nel sistema retributivo (almeno 18 anni di contributi entro il 1995); oppure sino al compimento del 60° anno di età per i lavoratori che sono nel sistema misto e contributivo entro un massimo di 40 anni di contributi. 

Domanda per la pensione di inabilità nel pubblico impiego
Domanda per la pensione di inabilità nel pubblico impiego: in foto un quaderno, una matita e un paio di occhiali da vista.

Faq su pensione ai dipendenti pubblici

Pensioni italiane e legge Fornero

Il sistema pensionistico italiano segue una regolamentazione in continua evoluzione, in particolare negli ultimi anni.

I principali cambiamenti ci sono stati negli anni del Governo di unità nazionale guidato da Mario Monti quando è stata approvata la cosiddetta legge Fornero.

Gli anni necessari ai lavoratori per andare in pensione sono aumentati per motivi di necessità economica delle casse dello Stato.

Le proiezioni dei tagli

Tra le varie proteste che sono sorte a causa della manovra del Governo Meloni c’è stata quella della Cgil. Il sindacato, dati alla mano, ha provato a quantificare in termini economici i danni che subirebbero i lavoratori colpiti da questa riforma.

Secondo il loro studio, i dipendenti statali avranno circa 7mila euro in meno all’anno se avevano uno stipendio attorno ai 50mila euro lordi, fino a scendere a 5mila euro in meno per chi ne prendeva 30mila l’anno.

Pensioni in Italia: le agevolazioni previste

Questa manovra era tanto attesa in particolare per il tema delle pensioni. Con il rinnovo dell’ape sociale il Governo ha posto fine a una serie di polemiche che erano già nell’aria.

Tuttavia le modifiche introdotte lo scorso anno e confermate in materia di Opzione Donna e il mancato raggiungimento delle quote di prepensionamento promesse, pesano sulla credibilità dell’esecutivo.

Nelle prossime settimane arriveranno importanti novità sul tema. Sicuro le agevolazioni principali previste per i lavoratori disabili non dovrebbero essere toccate ulteriormente.

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