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Home / Invalidità Civile » Lavoro / Cos’è il nesso causale per i permessi 104

Cos’è il nesso causale per i permessi 104

Scopri cos’è il nesso causale per i permessi con Legge 104 e cosa rischi se il datore di lavoro o l’INPS scoprono che non c’è.

di Romina Cardia

Luglio 2024

Un lavoratore che assiste un familiare disabile cosa può fare nel giorno di permesso? Ha l’obbligo di prestare assistenza continua in casa? Cos’è il nesso causale per i permessi con Legge 104? (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104categorie protettediritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Cos’è il nesso causale per i permessi con Legge 104?

Chiariamo subito cos’è il nesso causale per i permessi con Legge 104. I permessi 104 permettono al lavoratore che assiste un familiare disabile di assentarsi dal lavoro per 3 giorni al mese, frazionabili anche a ore, per prendersi cura di lui. Abbiamo parlato molto in questo sito di cosa può essere fatto o non fatto nel giorno di permesso.

Ci chiediamo: cosa succede se il lavoratore, durante il giorno o le ore di assenza dal lavoro per assistere il disabile, occupa parte di quel tempo per sbrigare delle commissioni? Sta violando la legge ed è a rischio di sanzioni o provvedimenti disciplinari?

La risposta ce la dà la Corte di Cassazione attraverso varie sentenze (Sentenza n. 19580/2019 , sentenza n. 12032/2020 e ordinanza n. 28606/2021), secondo le quali solo se “viene a mancare del tutto il nesso casuale tra assenza dal lavoro e assistenza al disabile, si è in presenza di un uso improprio o di un abuso del diritto ovvero di una grave violazione dei doveri di correttezza e buona fede sia nei confronti del datore di lavoro che dell’ente assicurativo che genera la responsabilità del dipendente” (Sentenza n. 19580/2019).

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“Nesso causale per i permessi con Legge 104”, in pratica, significa che ci deve essere una relazione, un rapporto “logico” tra ciò che stai facendo durante il permesso per assistere il tuo familiare e la cura del disabile stesso. Ora, per chiarire meglio questo concetto, facciamo qualche esempio.

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Quando c’è il nesso causale per i permessi con Legge 104

Il nesso causale per i permessi con Legge 104, quindi, è un principio assoluto confermato anche dalla Corte di Cassazione.

Vediamo a questo punto come funziona la Legge 104 per assistere un familiare e quali sono le attività e i compiti che potresti svolgere e che sono in “relazione” (nesso) con la stessa assistenza.

Quando utilizzi un giorno di permesso 104 per prenderti cura del familiare disabile, quello che devi innanzitutto fare è assicurargli assistenza, perché questo è l’obiettivo principale che persegue l’agevolazione.

Quindi: prima di tutto la cura del disabile e il soddisfacimento dei suoi bisogni. Durante il giorno o le ore di permesso, devi assolutamente prestare assistenza al disabile: aiutarlo a vestirsi, lavarsi, nutrirsi, ma anche portarlo a fare una passeggiata o accompagnarlo a visita medica.

Cosa succede, però, se durante questo arco di tempo devi assentarti, per una parte di esso, da casa del disabile?

Esempi di nesso causale per i permessi con Legge 104

Se esiste un nesso, ovvero una relazione tra ciò che devi fare fuori casa e l’assenza da casa del disabile, non succede nulla.

Per esempio: potrebbe succedere che, durante il giorno di permesso, dopo aver prestato assistenza al disabile, devi uscire a far la spesa per lui o a prendere le medicine in farmacia: puoi farlo, perché esiste un nesso.

Potresti anche dover andare a pagare per lui le utenze domestiche o rinnovare la sua tessera gratuita per i trasporti: puoi farlo.

Addirittura, se vai in farmacia o a pagare le utenze e, nello stesso tempo paghi anche le tue utenze o prendi dei medicinali anche per te, nessuno può dirti che stai violando la legge.

Il nesso non esiste se utilizzi tutto il permesso o parte di esso per andare, per esempio, a fare la spesa per te o dal parrucchiere. Oppure vai a fare una gita fuori porta. In questi casi, rischi pesanti sanzioni, fino ad arrivare anche al licenziamento.

nesso causale per i permessi con Legge 104
Cos’è il nesso causale per i permessi con Legge 104? Nella foto: un uomo ha un dubbio.

Chi vigila sull’utilizzo corretto dei permessi Legge 104

È compito del datore di lavoro vigilare sull’utilizzo corretto dei permessi 104ha il diritto di eseguire controlli per verificarlo. È fondamentale che i dipendenti rispettino le condizioni stabilite per l’uso corretto dei permessi 104 e agiscano correttamente nei confronti del datore di lavoro e dell’INPS per evitare sanzioni e licenziamenti.

Il datore di lavoro può controllare le attività del dipendente titolare di Legge 104 quando si assenta da lavoro per fruire di un permesso.

Secondo la Corte di Cassazione, anche un solo abuso dei permessi 104 può essere motivo di licenziamento.

In tal senso, quindi, anche se commetti un solo abuso dell’agevolazione, perché manca il nesso causale per i permessi con Legge 104, non hai tutele per il licenziamento.

FAQ sui permessi con Legge 104

È possibile modificare la scelta dei permessi per la Legge 104?

Sì, la scelta se siano meglio 3 giorni o 2 ore al giorno con i permessi per la Legge 104 non è vincolante e può essere modificata da un mese all’altro, anche all’interno dello stesso mese. Se desideri cambiare le ore di permesso già richieste durante il mese, dovrai convertirle in giorni e calcolare la parte residua a disposizione.

Si ha diritto ai permessi con la Legge 104 se l’assistito è ricoverato in ospedale?

 L’articolo 3, comma 3 della Legge 104 spiega che, per avere diritto ai permessi retribuiti è necessario che il familiare da assistere non sia ricoverato a tempo pieno in una struttura ospedaliera pubblica o privata, che preveda un’assistenza sanitaria continuativa. Ma cosa si intende per “tempo pieno”? L’INPS (circolare numero 155 del 2010) e il Dipartimento della Funzione Pubblica (circolare numero 13 del 2010) hanno chiarito che per “ricovero a tempo pieno” si intende quello applicato per tutte le 24 ore del giorno.

Quali sono le eccezioni che rendono possibile la fruizione dei permessi con ricovero ospedaliero?

Con la circolare numero 32 del 2012, l’INPS ha individuato tre situazioni che permettono al lavoratore di avere diritto ai permessi, anche se il familiare disabile è ricoverato in ospedale.

Questo avviene:

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