In questo articolo vedremo se anche i debiti relativi a cartelle esattoriali non pagate dal defunto devono essere pagate dagli eredi (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Gli eredi devono pagare le cartelle esattoriali non pagate dal defunto?
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 31013 del 20 ottobre 2022, ha definito con precisione le responsabilità degli eredi riguardo ai debiti tributari e alle sanzioni del defunto. Stando a questa sentenza, mentre le sanzioni non sono trasferibili agli eredi, i debiti tributari invece sì.
Ciò implica che, nel caso di una cartella esattoriale intestata a una persona deceduta, gli eredi sono tenuti a saldare solo le somme relative ai debiti tributari, come le “tasse“, ma non sono responsabili per le sanzioni, quali ad esempio le multe per violazione del Codice della Strada.
Quando gli eredi sono più di uno, ciascuno di loro è tenuto a rispondere dei debiti tributari in proporzione alla propria quota ereditaria. Tuttavia, coloro che decidono di rinunciare all’eredità vengono considerati esenti da qualsiasi responsabilità per i debiti ereditari, inclusi quelli derivanti dalle cartelle esattoriali, come se non fossero mai stati nominati eredi.
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Come si dividono i debiti tra gli eredi
Nel caso di più eredi, come già accennato, ciascuno è tenuto a rispondere dei debiti tributari del defunto in proporzione alla propria quota di eredità.
Per quanto riguarda la successione legittima, le quote ereditarie vengono distribuite secondo precise normative basate sul grado di parentela tra il defunto e gli eredi.
Particolare attenzione merita la situazione del coniuge sopravvissuto in regime di comunione dei beni, al quale viene automaticamente attribuito il 50% dell’intero patrimonio ereditario. La restante metà è suddivisa tra gli altri eredi legittimi in base alle quote predeterminate.
Tabella delle quote ereditarie
Segue una tabella che illustra la distribuzione delle quote ereditarie; il termine “ascendenti” fa riferimento a genitori, nonni, bisnonni e così via del defunto.
Eredi legittimi presenti nel procedimento di successione | Quote ereditarie |
coniuge (in mancanza di figli, fratelli, sorelle o genitori) | 1/1 al coniuge (anche se separato e la separazione non è stata ancora addebitata) |
coniuge e 1 figlio | ½ al coniuge e ½ al figlio |
coniuge e almeno 2 figli | 1/3 al coniuge e 2/3 ai figli, che divideranno la quota in parti uguali tra loro |
1 figlio | 1/1 al figlio |
2 o più figli | i figli dividono l’eredità in parti uguali |
coniuge (senza figli) con fratelli, sorelle o ascendenti | 2/3 al coniuge e 1/3 agli altri parenti, che divideranno la quota in parti uguali, salvo il diritto degli ascendenti ad avere ¼ del patrimonio |
fratelli e sorelle | dividono l’eredità in parti uguali. In presenza di fratelli germani (figli degli stessi genitori) e fratelli unilaterali (solo un genitore in comune), questi ultimi hanno diritto però a metà della quota dei fratelli germani |
ascendenti | ½ ai parenti in linea paterna e ½ ai parenti in linea materna |
genitori più fratelli o sorelle | ½ ai genitori (o il genitore) e ½ ai fratelli e le sorelle |
altri parenti prossimi diversi da figli, sorelle, fratelli, ascendenti e discendenti | si individuano i parenti più prossimi e tutti quelli con lo stesso grado di parentela si dividono l’eredità in quote uguali |
Gli eredi devono pagare le multe del defunto?
La normativa vigente chiarisce inequivocabilmente che gli eredi non sono obbligati a saldare le multe lasciate dal defunto, anche se queste sono state recapitate tramite cartella esattoriale. Tale disposizione è specifica per le sanzioni amministrative, che includono le penalità per violazioni al Codice della Strada.
Nel linguaggio quotidiano, il termine “multa” è comunemente associato alle sanzioni per violazioni stradali, ma si riferisce più genericamente a qualsiasi penalità pecuniaria per infrazioni. Il Codice della Strada e il decreto legislativo n. 472 del 1997 stabiliscono chiaramente che l’obbligo di pagamento delle sanzioni amministrative non si estende agli eredi.
Come evitare di ereditare le cartelle esattoriali del defunto
Scegliere di rinunciare all’eredità è una scelta efficace per evitare di assumersi i debiti del defunto. La rinuncia deve essere espressa formalmente entro 3 mesi dalla conoscenza del decesso e della condizione di erede, qualora si sia già in possesso dei beni ereditari, oppure entro 10 anni dal decesso, se non si è entrati in possesso dei beni.
Come alternativa, l’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario offre la possibilità di mantenere separati i beni personali da quelli ereditati, limitando la responsabilità economica agli unici beni della successione.
Per avvalersi di questa opzione, è necessario presentare una dichiarazione formale entro 3 mesi dalla notifica della successione, e prendere una decisione definitiva entro i 40 giorni successivi.
FAQ: Domande frequenti su su “cartelle esattoriali” ed “eredità”
Cos’è l’eredità?
Il patrimonio di una persona deceduta che andrà in successione, è indicata con il termine eredità. Il defunto che lascia la propria eredità ad altri è chiamato testatore (o de cuius) e i beneficiari sono chiamati eredi (o nella prima fase “chiamati all’eredità”). La successione legale regola chi è erede di un patrimonio e per quali parti si ha diritto all’eredità. Di norma, gli eredi sono i parenti più prossimi del defunto. L’eredità viene regolata dalla legge, innanzitutto, che pone dei limiti ben precisi (come le quote di legittima) e dal testamento rilasciato dal defunto prima di morire.
Come avviene la rinuncia all’eredità?
La rinuncia all’eredità è l’atto con cui il chiamato all’eredità dichiara di rifiutare l’eredità e dunque di non subentrare al de cuius, non diventando suo erede. È un diritto che si esercita con espressa dichiarazione scritta da effettuarsi come atto pubblico di fronte ad un notaio o presso la cancelleria del tribunale. La rinuncia all’eredità è uno strumento di tutela per il chiamato all’eredità, che decide di non accettare perché nell’asse ereditario ci sono troppi debiti.
Cosa sono le cartelle esattoriali?
Le cartelle esattoriali sono una specie di solleciti di pagamento, inviati a chi non ha sanato i propri debiti con lo Stato, gli enti pubblici, le Regioni, le Province, i Comuni. Sono una sorta di “ultimo avvertimento” a corrispondere gli importi ivi indicati entro massimo 60 giorni dalla notifica della cartella.
Chi emette le cartelle esattoriali?
Le cartelle esattoriali vengono emesse su delega di una pubblica amministrazione o di un ente locale che, dopo aver inviato un avviso di accertamento al contribuente, non è riuscito a recuperare le somme dovute e, pertanto, ha delegato alla riscossione l’Agente per la Riscossione esattoriale.
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