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Indice
- Come aumentare lo stipendio netto? Soluzioni possibili
- Come aumentare lo stipendio netto: detrazioni fiscali
- Come aumentare lo stipendio netto: detrazioni per lavori di ristrutturazione
- Come aumentare lo stipendio netto: scaricando spese per la casa
- Come aumentare lo stipendio netto: detrazioni per sé stessi o familiari a carico
- Come aumentare lo stipendio netto: detrazioni disabilità
- Come aumentare lo stipendio netto: deduzioni delle spese
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Come aumentare lo stipendio netto? Soluzioni possibili
Come aumentare lo stipendio netto? In due modi: pagare meno tasse e sfruttare detrazioni e deduzioni delle spese.
Le detrazioni fiscali diminuiscono l’IRPEF da pagare; le deduzioni delle spese, invece, riducono la base imponibile ovvero la parte tassabile dello stipendio, in cambio di una retribuzione netta più alta.
Esempi di somme aggiuntive che permettono di migliorare il vostro stipendio netto, oltre alle detrazioni fiscali, sono i fringe benefit, quei compensi che vengono corrisposti ai dipendenti, accreditati come servizi e beni direttamente in busta paga, ad esempio i buoni pasto (fino a un massimo di 8 euro al giorno, 4 euro per i cartacei).
Oppure i rimborsi spesa e le indennità di trasferte, esentasse fino a un massimo di 47 euro al giorno.
Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.
Senza dimenticare gli interventi del Governo, a partire dallo sgravio contributivo del 2% sui redditi superiori a 25.000 euro lordi l’anno e del 3% sui redditi inferiori al 25.000 euro lordi l’anno.
In pratica, con il taglio del cuneo fiscale, la quota di contributi versata dal lavoratore, pari al 9,19%, viene ridotta al 6,19% o al 7,19% in base al reddito dichiarato.
L’altra soluzione è legata a Quota 103 e vede l’applicazione del Bonus Maroni per chi, raggiunti i requisiti per accedere alla pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi, chiede di congelare il versamento della quota di contributi a proprio carico ottenendo in cambio uno stipendio netto più alto (ma anche una pensione più bassa…).
Nei prossimi paragrafi entreremo nel vivo dell’argomento e vedremo insieme come aumentare lo stipendio netto con le deduzioni delle spese e con le detrazioni fiscali e pagando meno tasse.
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Come aumentare lo stipendio netto: detrazioni fiscali
Nei precedenti paragrafi vi abbiamo spiegato quali sono le possibilità per aumentare lo stipendio netto.
Ad esempio puntando sulle detrazioni fiscali, che non sono altro che uno sconto sulle imposte da pagare.
Ricordiamo che a pesare sullo stipendio netto sono le tasse applicate sul valore lordo della retribuzione: IRPEF e addizionali comunali e regionali.
L’IRPEF si applica in percentuali diverse in base al reddito del lavoratore (o del pensionato), in questo modo:
- 23% – per i redditi fino a 15.000 euro;
- 25% – per i redditi compresi tra 15.001 e 28.000 euro;
- 35% – per i redditi compresi tra 28.001 e 50.000 euro;
- 43% – per i redditi superiori a 50.001 euro.
Come funzionano le detrazioni? Se prendiamo come esempio un lavoratore che ha un reddito di 20.000 euro, questi sarà costretto a pagare un’IRPEF di 4.700 euro.
Come si calcola l’IRPEF? Sulla prima fascia, fino a 15.000 euro, si applica un’aliquota del 23% (3.450 euro), mentre sui restanti 5.000 euro si applica l’aliquota della seconda fascia al 25% (1.250 euro). Per un totale di 4.700 euro.
Senza detrazioni, il nostro lavoratore pagherà 4.700 euro di tasse sul suo stipendio. Ma se avesse sostenuto, ad esempio, 2.500 euro di spese da portare in detrazione al 19%, riceverebbe uno “sconto” di 475 euro sulle tasse da pagare, per una spesa di 4.225 euro.
Cosa significa questo? Che il suo stipendio netto sarà sicuramente più alto.
Come aumentare lo stipendio netto: detrazioni per lavori di ristrutturazione
Tra le detrazioni fiscali più conosciute e con percentuali più alte troviamo sicuramente i lavori di ristrutturazione, come:
- Bonus facciate: il 60% dell’intera spesa sostenuta nel 2022, in 10 quote annuali di pari importo da presentare nella dichiarazione dei redditi;
- Ristrutturazione edilizia: il 50% fino ad una spesa massima di 96.000 euro (80% se la ristrutturazione riduce il rischio sismico), in 10 quote annuali di pari importo da scontare nella dichiarazione dei redditi;
- Efficientamento energetico: il 65% delle spese sostenute per interventi di efficientamento energetico, con spesa massima diversificata in base al tipo di intervento e rimborso IRPEF in 10 quote annuali di pari importo;
- Condominio: spettano detrazioni anche per i lavori effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali con percentuali pari al 50% (manutenzione ordinaria); fino al 75% (riqualificazione energetica in base al miglioramento della prestazione); il 36% per il bonus verde e fino all’85% per interventi antisismici;
- Bonus mobili: il 50% fino a un massimo di 16.000 euro destinati a immobile oggetto di ristrutturazione tra il 1° gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021.
- Bonus verde: il 36% su una spesa massima di 5.000 euro, con rimborso in 10 rate annuali;
- Colonnine di ricarica per le auto elettriche: detrazione del 50% sui costi d’installazione, a servizio di condomini o delle singole abitazioni;
- Superbonus (rimborsato in 4 rate annuali) 110% per le spese fino al 31 dicembre 2022 e del 90% per il 2023; 70% per le spese 2024 e 65% per le spese 2025;
- Sostituzione gruppo elettrogeno di emergenza con generatori di emergenza a gas di ultima generazione, per una detrazione del 50%;
- Bonus acqua potabile: 50% fino a 1.000 euro per ogni unità immobiliare.
Come aumentare lo stipendio netto: scaricando spese per la casa
Ma è possibile anche scaricare le spese degli immobili (casa).
Ad esempio, chi è in affitto può ricevere una detrazione di 300 euro se il reddito complessivo del nucleo familiare non supera i 15.494 euro l’anno e di 150 euro se il reddito complessivo non supera i 30.987 euro.
Le altre soluzioni per scaricare le spese degli immobili sono:
- con contratto a canone concordato: detrazione di 496 euro se il reddito complessivo non supera i 15.494 euro e di 248 euro se il reddito complessivo è compreso tra 15.494 e 30.987 euro;
- dipendenti che trasferiscono la residenza nel Comune di lavoro o limitrofo, per i primi 3 anni, se trasferiti ad almeno 100 chilometri e in una Regione diversa, spetta una detrazione di 992 euro se il reddito complessivo non supera 15.494 euro l’anno e di 496 se il reddito complessivo è compreso tra 15.494 e 30.987 euro l’anno;
- giovani fino a 30 anni, che si trasferiscono in affitto dall’abitazione principale dei genitori: per i primi 3 anni spetta una detrazione di 992 euro se il reddito complessivo non supera i 15.494 euro l’anno;
- chi ha acceso un mutuo ha diritto al 19% sugli interessi passivi pagati fino a un massimo di 4.000 euro per l’acquisto e fino a 2.582 euro per la costruzione o la ristrutturazione;
- l’acquisto mediante intermediari: spetta il 19% sulla parcella fino a 1.000 euro;
- spese Assicurative contro eventi calamitosi: spetta una detrazione del 19%;
- affitto per gli studenti fuori sede: spetta una detrazione del 19% fino a un massimo di 2.633 euro.
Come aumentare lo stipendio netto: detrazioni per sé stessi o familiari a carico
Come aumentare lo stipendio netto? Alcune detrazioni riguardano, invece, le spese sostenute per sé stessi o per i familiari a proprio carico, come:
- Abbonamento al trasporto pubblico: detrazione del 19% su una spesa massima di 250 euro per gli abbonamenti ai mezzi pubblici locali, regionali e interregionali;
- Spese assicurative: detrazione del 19% per i premi pagati per l’assicurazione vita, infortunio, rischio non autosufficienza su un limite massino di 530 euro o 1.291,14 euro in base al tipo di polizza;
- Contributi previdenziali-assistenziali: detrazione del 19% per gli oneri di riscatto della laurea sostenuti per un familiare a carico;
- Spese funebri: detrazione del 19% fino a 1.550 euro per ciascun decesso;
- Rette asilo nido (pubblici e privati): detrazione del 19% fino a un importo massimo di 632 euro per figlio;
- Spese di istruzione: detrazione del 19% per la frequenza di scuole dell’infanzia, primarie e secondarie entro il limite di 800 euro per figlio;
- Università: detrazione del 19% sull’intero importo per le università statali e su un importo definito dal MIUR per gli istituti non statali;
- Conservatori e AFAM (Istituzioni Alta Formazione Artistica Musicale Coreutica): detrazione del 19% fino a un massimo di 1.000 e per per i figli di età compresa tra i 5 e 18 anni, a patto di avere un reddito non superiore a 36.000 euro:
- figli con diagnosi di DSA (disturbo specifico dell’apprendimento): detrazione del 19% delle spese sostenute per l’acquisto di strumenti utili all’apprendimento, fino al completamento della scuola secondaria di secondo grado;
- attività sportive: detrazione del 19% una spesa massima di 210 euro per figlio di età compresa tra i 5 e 18 anni.
- spese sanitarie: detrazione del 19% per le spese superiori a 129,11 euro per farmaci, ticket, degenze ospedaliere, prestazioni specialistiche/chirurgiche, analisi, cure termali, dispositivi medici (inclusi occhiali e lenti da vista) con marchio CE;
- spese veterinarie: detrazione del 19% sulle spese comprese tra 129,11 e 500 euro;
- cani guida: detrazione di 1.000 euro per il loro mantenimento.
Come aumentare lo stipendio netto: detrazioni disabilità
Nel caso in cui il lavoratore è disabile o la disabilità colpisce un suo familiare (anche non fiscalmente a carico) è possibile ottenere uno stipendio netto più alto attraverso:
- la detrazione del 19% sulle spese per facilitare integrazione e autosufficienza;
- la detrazione del 19% per le spese sostenute per addetti all’assistenza personale in caso di non autosufficienza, fino a 2.100 euro per i contribuenti con reddito inferiore a 40.000 euro;
- la detrazione del 19% fino a 750 euro per assicurazioni sulla vita a tutela di persone con grave disabilità (beneficiari);
- la deduzione dal 23% al 43%, in base al reddito per le spese mediche generiche e di assistenza specifica.

Come aumentare lo stipendio netto: deduzioni delle spese
Come aumentare lo stipendio netto? Le deduzioni fiscali, invece, aumentano lo stipendio netto con la riduzione delle trattenute e delle tasse da pagare.
Rispetto alle detrazioni fiscali, però, le deduzioni riducono direttamente il reddito imponibile, ovvero il valore sul quale agiscono le imposte.
Quindi, se ad esempio un lavoratore ha 3.500 euro di spese deducibili, queste andranno a ridurre l’imponibile da tassare: ad esempio 16.500 euro anziché 20.000 euro.
A questo punto, l’IRPEF da versare sarà di 3.450 euro fino a 15.000 euro (23%) e di 375 euro per i restanti 1.500 euro (al 25%), per una spesa totale di 3.825 euro, rispetto ai 4.700 euro che si sarebbero dovuti pagare, per un risparmio e uno stipendio netto più alto di 875 euro.
Le deduzioni possono essere per:
- adozione internazionale: dal 23% al 43% in base al reddito, per metà della spesa sostenuta;
- assegni mantenimento: dal 23% al 43% in base al reddito dell’importo corrisposto all’ex coniuge.
Anche il versamento di contributi previdenziali dà la possibilità di poter avere deduzioni o detrazioni fiscali, come ad esempio:
- deduzione (dal 23% al 43%, in base al reddito) per i contributi versati da lavoratori autonomi, agricoli, ricongiunzione, fondo casalinghe e riscatto anni di laurea;
- deduzione (dal 23% al 43%, in base al reddito) per i contributi versati per colf, badanti, babysitter e così via fino a un massimo di 1.549,37 euro;
- i contributi per la previdenza complementare, non dedotti in busta paga, sono deducibili fino a un massimo di 5.164,57 euro;
- detrazione del 50% in 5 anni per i contributi versati per il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione, come previsto dalla cosiddetta pace contributiva.
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