In questo articolo vedremo quali sono i debiti non ereditabili e come funziona in questo caso la successione (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Quali sono i debiti non ereditabili?
Quando una persona muore gli eredi sono tenuti a farsi carico anche dei debiti del defunto e non solo del patrimonio.
La legge specifica però che gli eredi non sono obbligati a saldare le sanzioni amministrative accumulate dal defunto, anche in presenza di una notifica tramite cartella esattoriale. Tale normativa si applica esclusivamente alle sanzioni amministrative, incluse quelle relative a violazioni del Codice della Strada.
Il Codice della Strada e il decreto legislativo n. 472 del 1997 (art. 8) stabiliscono, infatti, chiaramente che gli eredi non sono responsabili per il pagamento di sanzioni amministrative lasciate dal defunto.
Questo principio di non trasmissibilità dei debiti per sanzioni amministrative ai successori è essenziale per prevenire che i debiti del defunto ricadano ingiustamente sugli eredi. Di conseguenza, alla morte di una persona, le obbligazioni relative a multe stradali e altre sanzioni amministrative non vengono trasferite agli eredi, garantendo così la tutela del loro patrimonio da debiti non personalmente contratti.
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Quali sono i debiti ereditabili?
I debiti ereditari, cioè quelli che possono essere ereditati, comprendono tutte le obbligazioni finanziarie del defunto esistenti al momento della sua morte, eccetto le sanzioni amministrative. Secondo la Corte di Cassazione (sentenza n. 5473 del 2008), questi debiti includono sia quelli già presenti al momento del decesso sia gli interessi che continuano ad accumularsi successivamente.
Dobbiamo però distinguere i debiti ereditari dai pesi ereditari, ovvero le obbligazioni che emergono post mortem, quali le spese funerarie e quelle legate all’amministrazione dell’eredità.
Per esempio, se il defunto aveva contratto un mutuo sulla casa, un prestito personale o aveva delle bollette insolute, tutti questi elementi rientrano nella categoria dei debiti ereditari. Nonostante la diversità di questi debiti, essi devono essere ripartiti tra gli eredi seguendo le disposizioni del Codice Civile.
Come si dividono i debiti tra gli eredi
Quando ci sono più eredi, ogni erede è responsabile per i debiti tributari del defunto in proporzione alla propria quota ereditaria.
Nella successione legittima, la distribuzione delle quote ereditarie è regolata da norme chiare che considerano il grado di parentela degli eredi con il defunto.
In caso di coniuge sopravvissuto, se esiste un regime di comunione dei beni, il 50% dell’intero patrimonio ereditario viene automaticamente assegnato a questo. La restante metà viene distribuita tra gli altri eredi legittimi in base alle quote determinate dalla legge.
Tabella delle quote ereditarie
La seguente tabella descrive la ripartizione delle quote ereditarie; quando si parla di “ascendenti“, ci si riferisce a genitori, nonni, bisnonni e ulteriori antenati del defunto.
Eredi legittimi presenti nel procedimento di successione | Quote ereditarie |
coniuge (in mancanza di figli, fratelli, sorelle o genitori) | 1/1 al coniuge (anche se separato e la separazione non è stata ancora addebitata) |
coniuge e 1 figlio | ½ al coniuge e ½ al figlio |
coniuge e almeno 2 figli | 1/3 al coniuge e 2/3 ai figli, che divideranno la quota in parti uguali tra loro |
1 figlio | 1/1 al figlio |
2 o più figli | i figli dividono l’eredità in parti uguali |
coniuge (senza figli) con fratelli, sorelle o ascendenti | 2/3 al coniuge e 1/3 agli altri parenti, che divideranno la quota in parti uguali, salvo il diritto degli ascendenti ad avere ¼ del patrimonio |
fratelli e sorelle | dividono l’eredità in parti uguali. In presenza di fratelli germani (figli degli stessi genitori) e fratelli unilaterali (solo un genitore in comune), questi ultimi hanno diritto però a metà della quota dei fratelli germani |
ascendenti | ½ ai parenti in linea paterna e ½ ai parenti in linea materna |
genitori più fratelli o sorelle | ½ ai genitori (o il genitore) e ½ ai fratelli e le sorelle |
altri parenti prossimi diversi da figli, sorelle, fratelli, ascendenti e discendenti | si individuano i parenti più prossimi e tutti quelli con lo stesso grado di parentela si dividono l’eredità in quote uguali |
Come evitare di ereditare i debiti del defunto
Scegliere di rinunciare all’eredità è una scelta che permette di evitare di pagare i debiti del defunto. La rinuncia deve essere formalizzata entro 3 mesi dalla notifica della morte e del proprio status di erede, se si è già in possesso dei beni ereditari, oppure entro 10 anni dal decesso, se non si è entrati in possesso dei beni.
Attraverso questa scelta, l’erede può evitare sia i debiti che i crediti del defunto, proteggendosi da possibili richieste di pagamento da parte dei creditori.
Come alternativa, si può optare per l’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario, che offre la possibilità di tenere separati i propri beni personali da quelli ereditati, limitando la responsabilità economica esclusivamente ai beni della successione.
Questa modalità richiede la presentazione di una dichiarazione formale entro 3 mesi dal momento della successione e si deve prendere una decisione definitiva entro i 40 giorni successivi.
FAQ: Domande frequenti su su “debiti” ed “eredità”
Cos’è l’eredità?
Il patrimonio di una persona deceduta che andrà in successione, è indicata con il termine eredità. Il defunto che lascia la propria eredità ad altri è chiamato testatore (o de cuius) e i beneficiari sono chiamati eredi (o nella prima fase “chiamati all’eredità”). La successione legale regola chi è erede di un patrimonio e per quali parti si ha diritto all’eredità. Di norma, gli eredi sono i parenti più prossimi del defunto. L’eredità viene regolata dalla legge, innanzitutto, che pone dei limiti ben precisi (come le quote di legittima) e dal testamento rilasciato dal defunto prima di morire.
Come avviene la rinuncia all’eredità?
La rinuncia all’eredità è l’atto con cui il chiamato all’eredità dichiara di rifiutare l’eredità e dunque di non subentrare al de cuius, non diventando suo erede. È un diritto che si esercita con espressa dichiarazione scritta da effettuarsi come atto pubblico di fronte ad un notaio o presso la cancelleria del tribunale. La rinuncia all’eredità è uno strumento di tutela per il chiamato all’eredità, che decide di non accettare perché nell’asse ereditario ci sono troppi debiti.
Cosa sono le cartelle esattoriali?
Le cartelle esattoriali sono una specie di solleciti di pagamento, inviati a chi non ha sanato i propri debiti con lo Stato, gli enti pubblici, le Regioni, le Province, i Comuni. Sono una sorta di “ultimo avvertimento” a corrispondere gli importi ivi indicati entro massimo 60 giorni dalla notifica della cartella.
Chi emette le cartelle esattoriali?
Le cartelle esattoriali vengono emesse su delega di una pubblica amministrazione o di un ente locale che, dopo aver inviato un avviso di accertamento al contribuente, non è riuscito a recuperare le somme dovute e, pertanto, ha delegato alla riscossione l’Agente per la Riscossione esattoriale.
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