A chi spetta la pensione di invalidità e incremento al milione? Quale somma si raggiunge con l’incremento? Devo presentare domanda o mi viene riconosciuto automaticamente? (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Serve la domanda per la pensione di invalidità e incremento al milione?
La domanda per la pensione di invalidità e incremento al milione deve essere presentata dai titolari di pensione di inabilità.
Questo può essere fatto online, se si possiedono le credenziali necessarie, oppure tramite i Caf o i patronati. Dopo aver aggiornato i dati reddituali, l’ufficio territoriale dell’INPS verificherà se ci sono i requisiti per l’aumento e, se tutto è in regola, riconoscerà il beneficio.
Gli invalidi civili totali, come i ciechi e i sordi, che già ricevono la pensione d’invalidità, dovrebbero invece ricevere automaticamente l’aumento al milione, che nel 2024 è di 401,72 euro al mese per 13 mensilità. Quindi, non devono fare alcuna domanda.
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L’aumento viene concesso dall’INPS con effetto retroattivo. Per questo, è importante richiedere gli arretrati.
Secondo le indicazioni dell’INPS, nella domanda bisogna scrivere nel campo “NOTE” la frase: “Richiedo il riconoscimento della maggiorazione con decorrenza dal 1° Agosto 2020“.
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Serve la domanda per gli arretrati della pensione di invalidità e incremento al milione?
La possibilità di richiedere gli arretrati della pensione di invalidità e incremento al milione è stata introdotta con il “Decreto Agosto“, che ha reso effettiva la sentenza n. 152 del 23 giugno 2020 della Corte Costituzionale. Questo decreto è stato poi convertito nella Legge n. 126 del 13 ottobre 2020.
In pratica, si possono richiedere gli arretrati a partire da luglio 2020 fino al momento dell’aumento effettivo della pensione.
L’unica eccezione riguarda gli invalidi civili al 100% che avevano già compiuto 60 anni prima di questa modifica. In questo caso specifico, purché rientrino nei limiti economici previsti (ne parleremo tra poco), è possibile richiedere arretrati oltre quelli maturati da luglio 2020.
Anche in questo caso, per la domanda è necessario utilizzare il portale dell’INPS, accedendo con le proprie credenziali.
Bisogna allegare un certificato medico che attesti l’invalidità, una DSU con il calcolo dell’ISEE aggiornato, e un documento che dimostri di aver compiuto 60 anni al momento dell’introduzione dell’aumento. La domanda va compilata nella sezione “ricostituzione per maggiorazioni sociali“.
In alternativa, ci si può rivolgere a un patronato o a un ente autorizzato dall’INPS per l’assistenza nella presentazione della domanda.
Cos’è l’incremento al milione e chi ne ha diritto
L’incremento al milione è un meccanismo introdotto dal governo Berlusconi nel 2001 con l’obiettivo di elevare le pensioni fino a raggiungere il valore di un milione delle vecchie lire.
Questo strumento si applica anche a prestazioni assistenziali come l’assegno sociale e le pensioni per gli invalidi civili.
Va sottolineato che l’incremento al milione non è universale e richiede il soddisfacimento di requisiti anagrafici ed economici, i quali vengono periodicamente rivalutati.
Per le specifiche del 2024, ci si deve riferire alla circolare n. 1 dell’INPS del 2 gennaio scorso, allegato 2, che dettaglia valori e limiti di reddito adeguati al costo della vita. Vediamo nel dettaglio cosa dice la circolare.
Requisiti e limiti di reddito per la pensione di invalidità civile e incremento al milione nel 2024
Abbiamo appena anticipato che per richiedere l’incremento al milione nel 2024, è necessario soddisfare determinati requisiti.
L’incremento minimo per le pensioni è destinato a coloro che ricevono assegni di importo molto basso e che rispettano requisiti legati all’età e al reddito.
Per i pensionati INPS che accedono alla pensione di vecchiaia e anticipata, di norma, l’incremento al milione è garantito al compimento dei 70 anni.
Tuttavia, questo requisito contributivo può ridursi di 1 anno ogni 5 anni di contribuzione, con un massimo di 5 anni di riduzione. In situazioni ottimali, il pensionato può ottenere l’incremento al milione a 65 anni.
Gli invalidi civili al 100%, invece, possono accedere all’incremento già a 18 anni, in base alla sentenza n. 152/2020 della Corte Costituzionale, a condizione che soddisfino i requisiti reddituali.
Sono infatti previsti limiti di reddito comuni a tutti i richiedenti:
- reddito individuale: 9.555,65 euro;
- reddito coniugale (se sposati): 16.502,98 euro.
Per valutare la conformità a tali requisiti, bisogna considerare tutti i redditi, escludendo solo alcune voci come il reddito della casa di abitazione, pensioni di guerra, indennità di accompagnamento, bonus tredicesima e trattamenti di famiglia.
Calcolo dell’incremento al milione (con esempi)
L’incremento al milione consente di integrare la pensione fino a raggiungere un importo massimo di 735,05 euro, considerando il trattamento minimo pari a 598,61 euro nel 2024. La maggiorazione fissa è di 136,44 euro, invariata dal 2008.
Ad esempio:
- 735,05 euro su pensione minima (598,61 euro) importo maggiorazione = per differenza 136,44 euro.
- 735,05 euro su pensione inabilità civile (333,33 euro) importo maggiorazione = per differenza 401,72 euro.
Il calcolo è diverso per l’assegno sociale e le pensioni di invalidità civile, che possono beneficiare di maggiorazioni specifiche.
L’aumento deve essere calcolato in modo da non superare i limiti di reddito. In caso contrario, l’integrazione sarà calcolata in base alla differenza tra la soglia massima di reddito e quanto percepito dal pensionato, suddiviso per 13 mensilità.
FAQ su pensione di invalidità civile e incremento al milione nel 2024
Come si riduce il requisito anagrafico per avere diritto all’incremento al milione per pensionati previdenziali?
Il requisito anagrafico può essere ridotto in base alla contribuzione versata, in questo modo:
- di 1 anno (69 anni) con almeno 2 anni e 6 mesi di contributi (da 130 fino a 389 settimane contributive)
- di 2 anni, (68 anni) con almeno 7 anni e 6 mesi di contributi (da 390 fino a 649 settimane contributive)
- 3 anni, (67 anni) con almeno 12 anni e 6 mesi di contributi (da 650 fino a 909 settimane contributive)
- di 4 anni, (66 anni) con almeno 17 anni e 6 mesi di contributi (da 910 fino a 1169 settimane contributive)
- di 5 anni (65 anni) oltre 17 anni e 6 mesi di contributi (da 1170 in poi settimane contributive)
- a 67 anni, per i titolari di assegno sociale e pensione sociale anche invalidi, sordomuti, ciechi assoluti.
Quali redditi vengono considerati per il calcolo dell’incremento al milione?
Per calcolare l’incremento al milione si tengono in considerazione i seguenti redditi:
- i redditi assoggettabili ad IRPEF, come il reddito di lavoro dipendente;
- i redditi assoggettabili a tassazione separata, come il TFR e l’indennità di mancato preavviso;
- i redditi tassati alla fonte;
- i redditi esenti da tassazione ordinaria Irpef, come la stessa pensione di invalidità.
Quali redditi non vengono considerati per il calcolo dell’incremento al milione?
Sì, alcuni redditi non rientrano nel calcolo dell’aumento mensile della pensione. Questi includono:
- la casa di abitazione e la pertinenza;
- i trattamenti di famiglia;
- l’indennità di accompagnamento;
- le pensioni di guerra;
- redditi soggetti a tassazione separata;
- redditi tassati alla fonte.
Posso chiedere l’aggravamento dell’invalidità?
Se ti stai chiedendo se è possibile chiedere l’aggravamento dell’invalidità e ottenere il una percentuale maggiore, che magari ti dia diritto anche a prestazioni economiche, la risposta è sì, è possibile.
Quando una persona con disabilità sperimenta un peggioramento delle proprie condizioni, è possibile richiedere un riesame della situazione e ottenere l’aggravamento. Questo comporta anche un incremento delle misure di sostegno.
Per richiedere l’aggravamento dell’invalidità, è necessario presentare una domanda all’INPS, fornendo la documentazione medica aggiornata che attesti il peggioramento delle condizioni di salute. È consigliabile consultare il proprio medico curante o uno specialista per ottenere una valutazione accurata della situazione e raccogliere la documentazione necessaria.
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