Parliamo di Legge 104 art 3 comma 1 e Assegno Unico (scopri le ultime notizie sull’Assegno Unico e sui bonus attivi in Italia. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Legge 104 art. 3 comma 1 e Assegno Unico: sono correlati?
Legge 104 art. 3 comma 1 e Assegno Unico (AU) non hanno alcuna correlazione. Ci spieghiamo meglio: per il diritto alle maggiorazioni previste per i figli con disabilità, la normativa non fa riferimento alla Legge 104.
Questo vuol dire che, sia che il figlio sia disabile senza connotazione di gravità (comma 1) sia che abbia ottenuto il riconoscimento di disabile grave (art 3 comma 3), questo non ha un peso sull’AU.
Tuttavia, la presenza di un figlio disabile e il grado di disabilità incidono sull’importo spettante dell’Assegno Unico. Andiamo a vedere come.
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Requisiti per l’Assegno Unico figli disabili e le per le agevolazioni Legge 104 art 3 comma 1
Abbiamo visto come la Legge 104 art. 3 comma 1 e Assegno Unico non hanno attinenza per il diritto al sussidio, e non c’è in realtà nemmeno con il comma 3.
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L’Assegno Unico Universale, tuttavia, quando destinato a famiglie con figli disabili (che siano o meno titolari di Legge 104, non ha importanza) anche se maggiorenni, segue regole specifiche e gode di incrementi rispetto agli importi riconosciuti a tutti gli altri nuclei familiari.
L’Assegno Unico viene erogato a tutte le famiglie con figli a carico, dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni (senza limiti di età in caso di disabilità). Sono previste maggiorazioni dell’importo per chi ha più di tre figli e figli con disabilità.
Il comma 1 della Legge 104/1992 offre agevolazioni a coloro a cui è stata accertata una forma di disabilità che causa difficoltà nell’apprendimento, nelle relazioni o nell’inserimento lavorativo, ed è causa di svantaggio sociale o emarginazione.
Mentre il comma 3 riguarda chi ha una disabilità che richiede assistenza costante e totale nell’autonomia personale o nelle relazioni.
In modo più semplice, nel comma 1 rientrano le persone con disabilità media, mentre nel comma 3 rientrano le persone con disabilità grave o non autosufficienti.
Fasce di reddito e importi per l’Assegno Unico
Nel 2024, le fasce di reddito per l’AU vanno da 17.090,61 euro a 45.574,96 euro: all’aumentare dell’ISEE, l’importo dell’assegno diminuisce. Ecco gli importi minimi e massimi:
PERCETTORE | IMPORTO MINIMO 2024 | IMPORTO MASSIMO 2024 |
Minore | 57,02 euro | 199,41 euro |
Maggiorenne | 28,14 euro | 96,86 euro |
In pratica, con un ISEE uguale o superiore a 45.574,96 euro, l’Assegno unico verrà comunque erogato, ma il beneficiario riceverà solo l’importo minimo.
Di seguito puoi scaricare le tabelle con le fasce di reddito e gli importi dell’Assegno Unico:
A chi spettano le maggiorazioni dell’Assegno Unico
Ci sono diverse maggiorazioni dell’importo dell’Assegno Unico (AU). La prima riguarda una maggiorazione di 150 euro, destinata alle famiglie numerose con almeno 4 figli a carico. Qui di seguito trovi una tabella con le maggiorazioni sull’AU nel 2024:
MAGGIORAZIONE | IMPORTO MINIMO 2024 | IMPORTO MASSIMO 2024 |
Figli successivi al secondo | 17,07 euro | 96,86 euro |
Entrambi i genitori con reddito | 17,07 euro | 34,14 euro |
Mamma under 21 | 22,76 euro | 22,76 euro |
Nel caso degli under 21 con disabilità, invece, le maggiorazioni salgono a:
DISABILITÀ | IMPORTO 2024 |
Non autosufficienza | 119.62 euro |
Disabilità grave | 108,24 euro |
Disabilità media | 96,86 euro |
Per le famiglie con un minore disabile a carico l’importo delle maggiorazioni è fisso, non varia in base all’ISEE.
Le maggiorazioni percentuali sull’Assegno Unico
Nel 2024, sono confermate le maggiorazioni percentuali sull’importo base dell’Assegno Unico. Ci sono due tipi di maggiorazioni, entrambe del 50%:
- la prima si applica alla quota base per ogni figlio di età inferiore a 1 anno;
- la seconda, riservata ai nuclei familiari con almeno 3 minori, si applica a tutti i figli di età inferiore a 3 anni.
Ad esempio, per un figlio sotto l’anno di età, l’importo base dell’Assegno Unico può arrivare a 299,11 euro.
Questo stesso importo si applica fino ai 3 anni di età, ma solo se nel nucleo familiare sono presenti almeno 3 minori.
Assegno Unico e rinnovo automatico
La domanda per l’Assegno Unico è necessaria solo la prima volta che si accede al contributo, ad esempio, al momento della nascita del primo figlio.
Successivamente, la prestazione si rinnova automaticamente, ma è fondamentale rinnovare l’ISEE e comunicare eventuali variazioni entro le scadenze previste.
Il rinnovo dell’ISEE, assicura che l’importo dell’Assegno Unico sia correlato alla situazione reddituale del beneficiario.
Senza il rinnovo dell’ISEE, l’Assegno viene comunque erogato, ma si riduce al minimo dell’importo.
La richiesta di ISEE può essere effettuata ogni anno ed è bene presentarlo all’INPS entro il 28 febbraio, per evitare tagli da marzo e entro il 30 giugno per il ricalcolo a partire dal 1° marzo, assicurando il pagamento degli arretrati dell’Assegno Unico.
Per richieste di rinnovo dopo luglio, l’importo viene ricalcolato dalle mensilità successive senza effetto retroattivo.
La comunicazione di variazioni, come la nascita di un altro figlio, è obbligatoria per garantire il corretto pagamento dell’assegno.
Dopo la nascita di un figlio, è necessario richiedere un nuovo ISEE e comunicare l’evento all’INPS per sbloccare il pagamento dell’ulteriore quota di Assegno Unico.
L’Assegno Unico può essere concesso anche ai maggiorenni fino ai 21 anni, purché soddisfino determinati requisiti legati a formazione, lavoro, disoccupazione o servizio civile universale.
È importante comunicare tempestivamente all’INPS anche eventuali cambiamenti nelle condizioni del figlio maggiorenne.
Per continuare a percepire o aumentare l’importo dell’Assegno Unico, è quindi necessario comunicare variazioni relative allo stato di disabilità del figlio, al suo status di studente, alla separazione dei coniugi, alla nuova ripartizione dell’assegno tra i genitori e alle variazioni delle modalità di pagamento. Per ulteriori dettagli, si può consultare la Circolare INPS n. 132 del 15 dicembre 2022.
FAQ sulla Legge 104 art 3 comma 1 e Assegno Unico
Quando si può presentare domanda per l’Assegno Unico figli disabili?
Per richiedere l’Assegno Unico per figli disabili, è possibile presentare domanda in qualsiasi momento dell’anno. Non esistono scadenze fisse per la presentazione della richiesta. Si consiglia, tuttavia, di procedere con la domanda il prima possibile per evitare ritardi nell’ottenere il beneficio.
Come viene erogato l’Assegno Unico per figli disabili?
L’Assegno Unico per figli disabili viene erogato mensilmente dall’INPS direttamente sul conto corrente bancario o postale del genitore o del tutore legale del bambino con disabilità. Il pagamento avviene tramite bonifico bancario ed è soggetto alle normative in vigore.
Quando pagano gli arretrati dell’Assegno Unico figli disabili 2024?
Gli arretrati dell’Assegno Unico figli disabili relativi all’anno 2024 vengono pagati dall’INPS insieme alle mensilità correnti. Di solito, l’ente eroga gli arretrati entro qualche mese dall’approvazione della domanda, ma i tempi possono variare in base alla procedura interna dell’INPS. È importante notare che gli arretrati verranno corrisposti a partire dalla data di presentazione della domanda.
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