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Home / Invalidità Civile » Lavoro » Previdenza e Invalidità / Categorie protette: come sapere se sei iscritto

Categorie protette: come sapere se sei iscritto

Come sapere se si è iscritti alle categorie protette? Ecco cosa fare e come iscriversi al centro per l'impiego.

di Carmine Roca

Luglio 2024

In questo approfondimento vedremo insieme come sapere se si è iscritti alle categorie protette (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Iscrizione alle categorie protette: è obbligatoria?

Per entrare a far parte delle categorie protette e godere dei benefici del collocamento mirato è necessario iscriversi presso il centro dell’impiego, l’organizzazione pubblica o privata che agisce da intermediario tra il lavoratore e l’azienda in cerca di personale da assumere.

Iniziamo col dire che l’iscrizione al centro per l’impiego non è obbligatoria, ma facoltativa, ma se si presenta domanda per la Naspi o la Dis-Coll, l’iscrizione diventa automatica: l’INPS trasferirà i tuoi dati al centro per l’impiego.

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Come sapere se si è iscritti alle categorie protette?

Ma una volta iscritti al centro per l’impiego e, in questo caso, alle categorie protette, come verificare la regolare iscrizione?

Il centro per l’impiego, all’atto dell’iscrizione, rilascerà all’interessato un documento che attesta lo stato di disoccupazione e certifica la ricerca di un posto di lavoro.

Per verificare se si è in possesso di questo documento, oltre ad accedere al proprio indirizzo mail, l’interessato potrà recarsi fisicamente al centro per l’impiego più vicino, oppure visitare il sito MyAnpal o ancora recarsi presso un’agenzia per il lavoro.

Se c’è bisogno di avere a disposizione la copia del certificato di disoccupazione, è possibile recarsi al centro per l’impiego più vicino, oppure stampare la copia direttamente dall’area personale del sito MyAnpal, una volta avuto accesso tramite l’inserimento di credenziali.

Una volta in possesso del certificato di disoccupazione, l’interessato potrà essere invitato dal centro per l’impiego a prendere parte ai programmi di reinserimento lavorativo o può essere indicato per colloqui da effettuare presso delle aziende o dei datori di lavoro.

Chi può iscriversi alle categorie protette?

L’articolo 1 della legge 68 del 1999 riconosce come categorie protette:

Mentre l’articolo 18 della stessa legge inserisce nelle categorie protette anche:

Categorie protette e centro per l’impiego: cosa sapere?

Chi appartiene alle categorie protette deve presentarsi almeno una volta all’anno al centro per l’impiego per sottoscrivere un modulo con la propria DID (Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro), altrimenti si perde il diritto a essere inseriti in queste liste speciali.

È necessario firmare solo il modulo DID se non sei lavoratore dipendente o comunque se durante l’anno non hai svolto attività lavorativa superiore a 6 mesi, altrimenti in alcuni casi è necessario ripresentare la domanda di iscrizione per intero.

È questo il caso in cui perdi lo stato di disoccupazione. Per legge, possono iscriversi alle categorie protette coloro che, oltre a possedere determinati requisiti sanitari, risultano disoccupati.

Per iscriverti di nuovo alle categorie protette dovrai presentare al centro per l’impiego la seguente documentazione:

Con questa documentazione, potrai chiedere nuovamente al Centro per l’impiego l’inserimento nelle liste per il collocamento mirato e nelle graduatorie provinciali.

Come sapere se si è iscritti alle categorie protette
Come sapere se si è iscritti alle categorie protette: in foto un ragazzo con la sindrome di Down al computer.

Faq sulle categorie protette

Cosa sono le quote di riserva per le categorie protette?

Secondo la legge numero 68, i datori di lavoro e le aziende pubbliche e private hanno l’obbligo di riservare assunzioni per le categorie protette, secondo le quote di riserva.

Le quote di riserva sono pari a:

Un’altra quota di riserva è destinata ai soggetti non disabili, ma appartenenti alle categorie protette perché in situazioni di svantaggio o disagio sociale:

Quando non c’è l’obbligo di assunzione delle categorie protette?

In primo luogo, non c’è obbligo di assunzione delle categorie protette quando il numero di dipendenti dell’azienda è inferiore a 15.

Inoltre, l’obbligo è sospeso se il datore di lavoro si trova in difficoltà economica e ha avviato procedure come la CIGS o il licenziamento collettivo.

In alcune circostanze connesse alle caratteristiche del settore produttivo, i datori di lavoro non sono obbligati ad assumere lavoratori appartenenti alle categorie protette.

Inoltre, se l’attività produttiva presenta condizioni specifiche che rendono difficile occupare l’intera quota di riserva, il datore di lavoro può richiedere un’esenzione parziale dall’obbligo di assunzione.

È possibile rinunciare al collocamento mirato?

Sì, è possibile fare rinuncia al collocamento mirato. Il collocamento mirato, infatti, non è un obbligo ma un’opportunità per il lavoratore disabile. Non essendo un obbligo, hai la possibilità di iscriverti e di cancellarti dal collocamento mirato in qualsiasi momento, senza alcun tipo di problema ma rinunciando, ovviamente, a tutti i diritti ad esso collegati.

Quali sono le conseguenze della rinuncia al collocamento mirato?

Chi decide di rinunciare al collocamento mirato rinuncia a tutti i diritti ad esso collegati. Questo significa che non potrà più beneficiare delle opportunità offerte dal sistema di collocamento mirato nella ricerca di un lavoro.

Quali sono i tipi di contratto di lavoro per categorie protette

Il contratto di lavoro per le categorie protette è uguale alla stipula di un normale documento di inizio di un rapporto lavorativo tra un dipendente e un datore. In particolare, i contratti possono essere:

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