Il Ministero del Lavoro ha fornito importanti chiarimenti riguardo al congedo previsto dalla Legge 104 per le persone disoccupate. Ha anche spiegato cosa succede al diritto di ottenere il congedo quando il rapporto di lavoro viene sospeso o terminato. Vediamo quindi se in congedo con la Legge 104 spetta la disoccupazione e cosa succede all’agevolazione se si perde il posto di lavoro (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
In congedo con la Legge 104 spetta la disoccupazione?
Secondo quanto precisato dall’INPS (Circ. INPS 94/2015), non tutti i periodi coperti da contribuzione figurativa sono utili per il calcolo del requisito necessario a ottenere la Naspi. I periodi che non vengono considerati utili includono:
- Malattia e infortunio sul lavoro, nel caso in cui il datore di lavoro non integri la retribuzione (rispettando il minimale retributivo).
- Cassa integrazione straordinaria e ordinaria, con sospensione dell’attività lavorativa a zero ore.
- Permessi e congedi fruiti dal lavoratore per assistere un familiare con disabilità grave, come coniuge convivente, genitore, figlio convivente, fratello o sorella convivente.
Per determinare il quadriennio da considerare per la verifica del requisito contributivo necessario per la Naspi, questi periodi devono essere esclusi dal calcolo. Di conseguenza, il quadriennio di riferimento viene ampliato, poiché tali periodi non contano ai fini delle 13 settimane richieste negli ultimi 4 anni per avere diritto alla Naspi.
Ricapitolando: in congedo con la Legge 104 spetta la disoccupazione solo se i contributi accreditati per il congedo non vengono considerati utili per il calcolo della Naspi, perché questi periodi devono essere “saltati” nel conteggio della contribuzione utile.
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Spetta il congedo con la Legge 104 a chi ha la Naspi?
Abbiamo visto quando in congedo con la Legge 104 spetta la disoccupazione. Ora ci chiediamo: il congedo 104 spetta a chi ha la Naspi?
I lavoratori che interrompono il loro rapporto di lavoro, anche se percepiscono l’indennità di disoccupazione come la Naspi, non possono usufruire del congedo straordinario previsto dalla Legge 104.
Per poter richiedere questo congedo, è necessario essere impiegati in un’attività lavorativa, condizione indispensabile chiarita dal Ministero del Lavoro (Ministero del Lavoro, risposta a interpello 70/2009).
Questo significa che il congedo è subordinato al fatto di essere ancora lavoratori attivi, come specificato nell’art. 42, comma 5, del D.lgs. 151/2001.
Inoltre, in situazioni di sospensione totale del rapporto di lavoro, come avviene nel caso della cassa integrazione a zero ore, il Ministero sottolinea che il lavoratore è già nella condizione di poter svolgere le funzioni di cura e assistenza del disabile, senza necessità di richiedere il congedo straordinario.
Spetta il congedo con la Legge 104 in cassa integrazione?
Nel caso in cui il contratto di lavoro sia ancora attivo, ma vi sia una sospensione totale del rapporto, come accade con la cassa integrazione a zero ore, il lavoratore non può richiedere il congedo straordinario previsto dalla Legge 104.
Tuttavia, se la domanda di congedo con la Legge 104 è stata presentata prima che l’azienda abbia disposto la cassa integrazione, il lavoratore può comunque fruire del congedo straordinario, ricevendo l’indennità prevista per il congedo, ma senza percepire il contributo integrativo per l’integrazione salariale.
Se la sospensione dell’attività lavorativa è solo parziale, come nel caso di cassaintegrazione a orario ridotto o di contratti di solidarietà, il lavoratore può comunque usufruire del congedo straordinario Legge 104.
In questa situazione, l’indennità del congedo sarà calcolata sulla base dell’ultima retribuzione percepita al netto dell’integrazione salariale. Pertanto, in caso di sospensione parziale dell’attività, il lavoratore:
- Continua a percepire il trattamento di integrazione salariale o il contributo legato ai contratti di solidarietà per le ore in cui l’attività lavorativa è ridotta.
- Riceve l’indennità per il congedo straordinario per le restanti ore o giornate in cui avrebbe dovuto lavorare.
Spetta il congedo con la Legge 104 ai lavoratori a termine?
Anche i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato hanno diritto a richiedere il congedo con la Legge 104, ma solo durante la durata del contratto di lavoro. Una volta che il contratto scade e l’attività lavorativa cessa, l’indennità per il congedo straordinario non spetta più.
Chi ha diritto alla Naspi?
Dopo aver visto quando in congedo con la Legge 104 spetta la disoccupazione e come funziona con la cassa integrazione e il lavoro a termine, chiariamo quali sono i beneficiari della Naspi.
Per accedere alla Naspi, i lavoratori devono soddisfare i seguenti requisiti:
- perdita involontaria dell’impiego, che può avvenire a causa della fine di un contratto a termine, licenziamento, dimissioni per giusta causa, dimissioni nel periodo tutelato per maternità, o altre specifiche situazioni di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro;
- presentazione della Did, la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e alle iniziative di politica attiva;
- possesso di almeno 13 settimane di contributi accreditati nei 4 anni precedenti la richiesta;
- aver lavorato per almeno 30 giorni nell’anno.
L’importo della Naspi corrisponde al 75% del reddito medio mensile percepito negli ultimi 4 anni, fino a un massimo di 1.550,42 euro (valore per il 2024).
A chi spetta il congedo con la Legge 104?
Il congedo straordinario Legge 104 è destinato ai lavoratori dipendenti che devono assistere un familiare con disabilità grave riconosciuta.
Questo congedo ha una durata complessiva di 2 anni nell’arco della vita lavorativa del dipendente. Il diritto al congedo spetta seguendo un preciso ordine di priorità:
- il coniuge del disabile, inclusi il marito o la moglie, la parte dell’unione civile o il convivente di fatto, a condizione che il familiare disabile sia riconosciuto in situazione di gravità e conviva con il richiedente;
- in assenza del coniuge, del partner dell’unione civile o del convivente di fatto, il congedo può essere richiesto dal padre o dalla madre, inclusi quelli adottivi o affidatari, per assistere un figlio disabile grave. Questo è possibile in caso di mancanza, decesso o patologia invalidante del coniuge convivente o del partner dell’unione civile convivente;
- se il coniuge convivente, il partner dell’unione civile convivente e i genitori sono mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti, il congedo può essere richiesto da uno dei figli conviventi della persona con disabilità grave;
- in mancanza di coniuge convivente, partner dell’unione civile convivente, genitori e figli conviventi, uno dei fratelli o sorelle conviventi del disabile grave può richiedere il congedo;
- infine, in assenza di tutti i familiari sopra citati, il congedo può essere richiesto da un parente o affine entro il terzo grado convivente del disabile grave.
Il familiare da assistere deve sempre risultare convivente con il lavoratore che richiede il congedo straordinario.
FAQ sul congedo con la Legge 104 e sulla Naspi
Quali tipi di congedo esistono con la Legge 104?
- Permessi retribuiti: 3 giorni al mese, frazionabili anche in ore.
- Congedo straordinario: fino a 2 anni complessivi nell’arco della vita lavorativa, utilizzabili anche in modo frazionato.
- Congedo parentale: per i genitori di figli disabili.
Il congedo straordinario è retribuito?
Sì, il congedo straordinario è retribuito e la retribuzione è calcolata sulla base dell’ultima busta paga. Tuttavia, esiste un massimale annuale imposto dall’INPS.
Posso lavorare part-time durante il congedo?
No, il congedo straordinario non è compatibile con altre attività lavorative. Tuttavia, i permessi retribuiti possono essere utilizzati in caso di lavoro part-time.
Il congedo con Legge 104 incide su pensione e tredicesima?
Il congedo straordinario è utile ai fini pensionistici, ma non dà diritto alla maturazione delle ferie, della tredicesima o del TFR.
Come si calcola l’importo della Naspi?
L’importo della Naspi è pari al 75% della retribuzione media mensile degli ultimi 4 anni, fino a un tetto massimo stabilito annualmente dall’INPS. Per importi superiori, viene applicata una riduzione del 25% sulla parte eccedente.
Quanto dura la Naspi?
La Naspi dura per un periodo pari alla metà delle settimane contributive degli ultimi 4 anni, con un massimo di 24 mesi.
Come si richiede la Naspi?
La domanda va presentata all’INPS entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro, tramite il portale web, Contact Center o Patronato.
Posso lavorare durante la Naspi?
Sì, puoi lavorare con la Naspi, ma l’importo della Naspi verrà ridotto proporzionalmente ai redditi da lavoro percepiti. Se il reddito supera una certa soglia, l’erogazione della Naspi può essere sospesa.
La Naspi è compatibile con altre prestazioni?
La Naspi non è cumulabile con altre indennità di disoccupazione o cassa integrazione, ma può essere compatibile con assegni familiari e altre prestazioni sociali, a condizione di non superare determinati limiti di reddito.
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