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Legge 104: come funziona per un genitore. Esempi pratici

Come funziona per un genitore con la Legge 104? Ecco cosa spetta a un genitore con un figlio con disabilità o a un dipendente con un genitore non autosufficiente, sul piano lavorativo.

di Carmine Roca

Luglio 2024

Vediamo insieme come funziona per un genitore con la Legge 104, tramite esempi pratici (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Come funziona per un genitore con la Legge 104?

Il ruolo del caregiver familiare, negli ultimi anni, è diventato di fondamentale importanza per l’assistenza agli anziani non autosufficienti.

La Legge 104 tutela i caregiver, colui che si occupa – tra gli altri – del genitore con disabilità non autosufficiente, partecipando attivamente alla sua assistenza, impegnandosi nelle attività quotidiane di cura della persona.

La Legge 104, tra le altre cose, prevede alcune agevolazioni di carattere lavorativo, che consentono al figlio o ai figli che prestano assistenza al genitore con disabilità di potersi assentare giorni, settimane, mesi o anni – a seconda del beneficio richiesto – dal luogo di lavoro, per la cura dell’assistito.

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Genitore con la Legge 104: i permessi retribuiti

La prima agevolazione prevista sono i permessi retribuiti, che consentono al lavoratore dipendente pubblico o privato di assentarsi fino a 3 giorni al mese, per prestare assistenza al genitore con disabilità.

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I giorni di assenza dal luogo di lavoro sono regolarmente retribuiti e coperti da contribuzione figurativa utile ai fini del diritto e della misura della pensione futura.

I permessi possono essere richiesti dai parenti e dagli affini entro il 2° grado di parentela (o entro il 3° grado di parentela se non sono presenti, sono a loro volta disabili o ultra-65enni, il coniuge, i genitori o gli altri familiari entro il 2° grado), e sono utilizzabili in modo continuativo o frazionabili, anche in ore.

Dal 13 agosto 2022 è venuta meno la figura del referente unico: significa che per l’assistenza allo stesso soggetto con disabilità grave, il diritto può essere riconosciuto a più familiari, sempre nel limite di 3 giorni al mese, fruibili in modo alternato.

Invece, se il lavoratore caregiver deve assistere entrambi i genitori con disabilità grave, avrà diritto a 3 giorni di permesso per ognuno di essi.

Genitore con la Legge 104: il congedo straordinario

L’altra agevolazione prevista dalla Legge 104 e rivolta ai caregiver è il congedo straordinario.

La durata del beneficio è di 2 anni in tutta la vita lavorativa.

Il congedo straordinario spetta al figlio del genitore con disabilità grave, nel caso in cui il coniuge (madre o padre), anche adottivi, manchino, siano deceduti o sono affetti da patologie invalidanti.

Il congedo straordinario, però, non spetta se il disabile è ricoverato a tempo pieno in istituti specializzati, a meno che la presenza del figlio non sia richiesta dalla struttura sanitaria che ospita il genitore con disabilità.

Anche in questo caso, il congedo straordinario può essere utilizzato in modo continuativo o frazionato, a partire da 30 giorni dalla richiesta. Ricordiamo, però, che durante la fruizione del congedo il lavoratore non potrà svolgere alcun tipo di lavoro, poiché riceverà un’indennità dal valore dell’importo dell’ultima retribuzione percepita. Il periodo di fruizione è coperto da contribuzione figurativa, fino a un certo importo.

Come funziona per un genitore con la Legge 104 per i figli con disabilità?

I genitori lavoratori dipendenti, anche adottivi o affidatari, con figli con disabilità grave possono assentarsi dal lavoro fruendo di appositi permessi retribuiti (3 giorni al mese, 100% della retribuzione spettante) e coperti da contributi figurativi.

I genitori di figli con disabilità grave che hanno un’età inferiore a 3 anni hanno diritto a 2 ore di permessi giornalieri se l’orario lavorativo è di almeno 6 ore o di un’ora, se l’orario di lavoro è inferiore alle 6 ore al giorno. Il diritto spetta solo se il figlio non è ricoverato a tempo pieno in istituti specializzati.

Se entrambi i genitori sono lavoratori dipendenti, entrambi potranno fruire dei permessi, in modo alternato.

I genitori di figli con disabilità grave hanno diritto al prolungamento del congedo parenta­le, fino al 12° anno di età del figlio, a partire dalla fine del congedo parentale ordinario, per un periodo massimo non superiore a 3 anni (compresi i periodi di congedo parentale ordinario).

Ricordiamo che, il prolungamento del congedo parentale può essere utilizzato in alternativa ai permessi orari per figli disabili gravi minori di 3 anni. Il lavoratore percepirà un’indennità giornaliera pari al 30% dell’ultima retribuzione. Il periodo di congedo parentale prolungato è coperto da contribuzione figurativa.

Genitore con la Legge 104: esoneri, scelta della sede e trasferimento

Il lavoratore caregiver che presta assistenza a un disabile (genitore o figlio) non è obbligato a prestare lavoro notturno (dalle ore 24 alle ore 6). L’esonero va richiesto in forma scritta al datore di lavoro entro 24 ore dall’inizio del turno.

Inoltre, la Legge 104 prevede che il caregiver non possa essere trasferito presso un’altra sede senza dare il proprio consenso e possa scegliere la sede di lavoro più vicina al domicilio dell’assistito, qualora sia possibile.

Come funziona per un genitore con la Legge 104
Come funziona per un genitore con la Legge 104: in foto un padre fa il bagno in piscina col figlio.

Faq sulla Legge 104

Come dimostrare di essere caregiver da almeno 6 mesi?

L’INPS si occupa di verificare la convivenza di ufficio, basandosi sulle informazioni essenziali fornite dai richiedenti. È quindi fondamentale che il caregiver fornisca in modo chiaro:

Inoltre, l’INPS consente ai richiedenti di presentare una dichiarazione sostitutiva ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445.

Cosa si intende per “continuità” nei permessi retribuiti con la Legge 104?

La continuità nei permessi retribuiti con la legge 104 riguarda l’assistenza regolare e costante che il lavoratore fornisce alla persona disabile. La continuità dell’assistenza è un requisito chiave per ottenere questi permessi.

È possibile ritagliare del tempo per se stessi durante la giornata di fruizione di un permesso con la Legge 104?

Assistere una persona non autosufficiente può essere impegnativo sia fisicamente che psicologicamente. Quindi, non è considerato un illecito ritagliare del tempo per riposarsi durante la fruizione del permesso. Tuttavia, il tempo di riposo dovrebbe costituire la parte minore della giornata dedicata al portatore di handicap.

Qual è la distanza massima per i permessi con Legge 104?

La normativa italiana impone la presentazione, al datore di lavoro o all’amministrazione pubblica presso cui si presta servizio, di un’idonea documentazione che attesti il raggiungimento della residenza del familiare assistito, per la fruizione dei permessi retribuiti.

Se i chilometri percorsi sono più di 150 rispetto alla residenza dell’assistito, il dipendente sarà chiamato a documentare il viaggio effettuato attraverso ricevute di pedaggio autostradalebiglietti di autobus o treno o dichiarazioni di strutture sanitarie che attestino l’effettuazione di visite mediche nel luogo di residenza del familiare disabile.

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