Se una persona con disabilità fa parte del mio nucleo familiare ho diritto all’ADI? Quando spetta l’Assegno di inclusione per persone disabili e caregiver? Quanto mi spetta? (scopri le ultime notizie sul Rdc e sui bonus attivi in italia. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Quando spetta l’Assegno di inclusione per persone disabili e caregiver?
L’Assegno di inclusione può spettare anche a coloro che hanno familiari con disabilità a proprio carico, ovvero ai cosiddetti caregiver. In questo caso si parla di carichi di cura.
I componenti con carichi di cura sono valutati con riferimento anche alla presenza di minori di tre anni o di tre o più figli minori di età oltre che a componenti il nucleo familiare con disabilità o non autosufficienza, ai sensi dell’allegato 3 al DPCM n. 159/2013. A questi ultimi, spetta l’aumento dell’assegno.
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Gli altri requisiti per richiedere l’Assegno di inclusione per persone disabili e caregiver
Al caregiver, però, non basta aver a carico una persona disabile per ottenere l’Assegno di inclusione, perché deve soddisfare anche i requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno.
Innanzitutto bisogna essere cittadino europeo, familiare di un cittadino europeo con diritto di soggiorno, oppure cittadino di paesi terzi con permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o status di protezione internazionale.
Inoltre, bisogna risiedere in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.
L’ottenimento è subordinato alla prova dei mezzi basata sull’ISEE, alla situazione reddituale del richiedente e del suo nucleo familiare, e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa.
A livello finanziario, il nucleo familiare del richiedente deve avere un ISEE non superiore a 9.360 euro e un reddito familiare annuo inferiore a una soglia di 6.000 euro moltiplicata per il parametro della scala di equivalenza.
Questo parametro è 1 per il nucleo familiare, incrementato fino a un massimo di 2,2, che può salire a 2,3 in presenza di componenti con disabilità grave o non autosufficienza.
Dal reddito familiare vengono sottratti i trattamenti assistenziali INPS inclusi nell’ISEE e quanto percepito tramite Assegno di inclusione, Reddito di cittadinanza o altre misure di contrasto alla povertà.
Sono invece aggiunti i trattamenti assistenziali in corso di godimento, esclusi quelli per disabilità non sottoposti alla prova dei mezzi.
I compensi per il lavoro sportivo dilettantistico sono inclusi nel reddito familiare ai fini della valutazione economica del nucleo familiare.
Quando spetta l’aumento dell’Assegno di inclusione per persone disabili e caregiver
L’aumento dell’Assegno di inclusione spetta al caregiver nel cui nucleo familiare è presente una persona disabile al 100% non autosufficiente. In questo caso, l’importo è di 630 euro più 150 euro di contributo d’affitto.
Per gli altri nuclei familiari in cui non è presente una persona con disabilità gravissima, l’importo è invece fino a 6.000 euro l’anno, 500 euro al mese, più un contributo affitto per le locazioni regolari di 3.360 euro l’anno (280 euro al mese).
Come calcolare l’Assegno di inclusione per persone disabili e caregiver
Se hai diritto all’Assegno di inclusione per persone disabili e caregiver, l’importo che riceverai dipende dalla scala di equivalenza, stabilita dall’articolo 2, comma 4, del decreto legge n. 48/2023.
Questa scala varia da 1 a un massimo di 2,3, aumentando ulteriormente a 2,3 se ci sono membri con disabilità grave o non autosufficienza.
Ecco come funziona il calcolo:
- +0,50 per ogni componente con disabilità o non autosufficiente, anche minore;
- +0,40 per ogni componente sopra i 60 anni;
- +0,40 per un componente maggiorenne con carichi di cura;
- +0,30 per ogni adulto in condizione di grave disagio bio-psico-sociale e in programmi di cura certificati;
- +0,15 per ogni minore fino a due anni;
- +0,10 per ogni ulteriore minore.
Non vengono conteggiati nella scala di equivalenza i membri del nucleo familiare che risiedono in strutture a totale carico pubblico o durante periodi di interruzione della residenza in Italia per gravi motivi di salute.
Il parametro della scala di equivalenza per i familiari disabili a carico si applica a un solo componente del nucleo familiare (circolare INPS n. 105/2023).
La formula per calcolare l’importo è:
- [(valore soglia del reddito familiare – reddito familiare + canone di locazione)]:12
Composizione del nucleo familiare | Parametro applicato | Soglia di reddito in euro annui |
Nucleo di un adulto in condizione di disabilità | 1 | 6.000 |
Nucleo di due adulti di cui uno in condizioni di svantaggio inserito in programmi di cura e assistenza | 1,30 | 7.800 |
Nucleo con due adulti e due figli minori sopra i tre anni | 1,30 | 7.800 |
Nucleo con due figli minori di cui uno sotto i tre anni | 1,70 | 10.200 |
Nucleo con due adulti e tre figli minori | 1,80 | 10.800 |
Nucleo con due adulti e un figlio minore disabile | 1,90 | 11.400 |
Riceverai l’assegno ogni mese per un massimo di 18 mesi, con la possibilità di rinnovare per un ulteriore anno dopo una sospensione di un mese.
L’importo sarà erogato tramite la “Carta di inclusione“, da ritirare presso gli uffici postali.
Esempi di calcolo dell’Assegno di inclusione per persone disabili e caregiver
In base alla formula per il calcolo dell’Assegno di inclusione per persone disabili riportata nel precedente paragrafo, facciamo dei pratici esempi:
Esempio 1. Immaginiamo per prima cosa di dover calcolare l’Assegno di inclusione di una famiglia in cui sono presenti due adulti, di cui un caregiver di un figlio con disabilità al 100 per cento.
Si parte sempre da un numero che è 6000 euro, che poi si va a moltiplicare al parametro della scala di equivalenza.
La scala di equivalenza ci dice che per una famiglia in cui sono presenti due adulti e un figlio con disabilità, il parametro applicato è di 1,90.
Dobbiamo quindi moltiplicare 6000 euro per 1,90:
- 6000 x 1,90 = 11.400 (Quota A)
Da questa somma, si deve poi togliere, se presente, il reddito familiare. Quindi, ipotizziamo che la famiglia abbia un reddito di 2000 euro annui:
- 11.400 – 2000 = 9.400 euro
A questo punto si divide 9.400 euro x 12:
- 9.400/12 = 783,33 euro
Questo è l’importo mensile dell’Assegno di inclusione con un figlio con disabilità al 100 per cento, per una famiglia che ha un reddito annuo di 2000 euro.
Ovviamente, se non c’è un reddito, non va sottratto nulla a 11.400. Quindi l’importo sarà il seguente:
- 11.400/12 = 950 euro.
Se in questo nostro esempio, poi, la famiglia con un figlio disabile paga l’affitto, all’importo mensile dell’Assegno di inclusione si aggiunge anche l’importo per l’affitto fino a un massimo di 150 euro (Quota B).
Ora, seguendo questo procedimento e la formula che abbiamo riportato, facciamo velocemente altri esempi:
Esempio 2: immagina una famiglia con 3 adulti, di cui uno con disabilità al 100 per cento. Vivono in casa propria e guadagnano 3.500 euro all’anno. In questo caso, hanno diritto solo alla Quota A, che è calcolata sottraendo al limite di reddito annuo di 6.000 euro la scala di equivalenza moltiplicata per il reddito familiare. Quindi, otterrebbero 658,33 euro al mese.
Esempio 3: se la stessa famiglia vive in affitto, avranno sia la Quota A che la Quota B. La Quota A sarà di 450 euro al mese e la Quota B di 150 euro al mese, portando il totale a 600 euro mensili.
Esempio 4: un’altra famiglia con 2 genitori e 2 minori, uno dei quali ha meno di tre anni e ha bisogni speciali. Vivono in casa propria con un reddito annuo di 4.500 euro, quindi avranno solo la Quota A, che ammonta a 475 euro al mese.
Esempio 5: Infine, immagina una famiglia con 2 adulti, uno dei quali ha una disabilità al 100 per cento. Vivono in casa propria con un reddito familiare di 5.500 euro all’anno. In questo caso, avranno solo la Quota A, che sarà di 291,67 euro al mese.
Come presentare domanda per l’Assegno di inclusione per persone disabili e caregiver
Quando spetta l’Assegno di inclusione per persone disabili a carico, il caregiver deve richiedere l’assegno all’INPS. Per presentare la domanda dovrai seguire questo iter:
- sottoscrivere il patto di attivazione digitale, cioè iscriverti al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL), che garantisce l’interazione tra diverse banche dati e aiuti INPS e forze dell’ordine nei controlli;
- aderire a un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa (patto di servizio personalizzato). Il percorso viene definito nell’ambito di uno o più progetti finalizzati a identificare i bisogni del nucleo familiare nel suo complesso e dei singoli componenti.
Ovviamente, non ha l’obbligo di aderire al percorso lavorativo la persona disabile considerata “inoccupabile”, a meno che non richieda essa stessa di parteciparne.
Devono farlo, invece, tutti gli altri componenti del nucleo familiare con un’età compresa tra i 18 e i 59 anni, considerati “occupabili”.
Se non lo fanno, si rischia di perdere il diritto all’Assegno di inclusione per persone disabili a carico, così come il sussidio verrà revocato se uno dei componenti del nucleo rifiuta già la prima offerta di lavoro congrua.
FAQ sull’Assegno di inclusione per persone disabili e caregiver
Cos’è un carico di cura?
Un carico di cura si riferisce all’insieme di responsabilità e attività che una persona svolge per prendersi cura di un individuo bisognoso di assistenza, come un familiare anziano, un coniuge malato o un figlio con disabilità.
Qual è il ruolo dell’assistenza formale nei carichi di cura?
L’assistenza formale può includere servizi offerti da professionisti della salute, come infermieri o terapisti, e servizi di supporto, come assistenza domiciliare o centri diurni, per alleviare il peso del carico di cura.
Chi può beneficiare dell’Assegno di inclusione se ha più di 60 anni?
Le persone che hanno superato i 60 anni di età, hanno un ISEE di massimo 9.360 euro e rispettano i requisiti di reddito e patrimoni, possono beneficiare dell’Assegno di inclusione.
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