Con il 46 per cento di invalidità ho diritto a un assegno mensile? Posso iscrivermi alle liste per il collocamento mirato? Cosa è previsto in merito a invalidità civile 46 per cento e agevolazioni? (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Invalidità civile 46 per cento e agevolazioni: spetta un assegno mensile?
Purtroppo la risposta è negativa: non è previsto un assegno mensile con il 46 per cento di invalidità.
L’INPS, infatti, eroga trattamenti economici alle persone invalide con percentuale di invalidità pari o superiore al 74 per cento.
L’assegno mensile di assistenza, la pensione di inabilità, l’Assegno ordinario di invalidità (che in realtà è erogato a partire dal 67 per cento di invalidità, ma è necessario anche il requisito contributivo), sono tutte prestazioni che non possono essere ottenute con il 46 per cento di invalidità.
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Stessa cosa anche per l’indennità di accompagnamento che, se non lo sai, è un sussidio che viene concesso a chi ha una invalidità al 100 per cento e viene riconosciuto incapace di deambulare o di compiere gli atti della vita quotidiana senza assistenza.
Tuttavia, con questa percentuale sono previsti dei benefici e delle tutele, ovvero:
- esenzione parziale pagamento ticket sanitario (solo se appartieni a determinate categorie di persone invalide);
- protesi e ausili gratuiti;
- iscrizione alle categorie protette e alle liste per il collocamento mirato.
Andiamo ad approfondire ognuno di questi punti.
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Benefici con invalidità al 46 per cento: ecco cosa spetta
Vediamo quindi nel dettaglio quali sono i benefici con invalidità 46 per cento.
Esenzione parziale ticket sanitario
Una persona invalida al 46 per cento ha diritto all’esenzione parziale ticket, cioè solo per le prestazioni sanitarie correlate alla patologia invalidante, ma soltanto nel caso in cui sei:
- invalido di guerra militare appartenente alle categorie dalla 6° alla 8° (codice di esenzione G02);
- invalido per servizio appartenente alla categoria dalla 6° alla 8° (codice di esenzione S03).
Protesi e ausili gratuiti
Per ottenere protesi e ausili gratuiti è necessario che venga riconosciuta un’invalidità pari al 33,33 per cento.
Questo vuol dire, di conseguenza, che se ti è stata riconosciuta un’invalidità del 46 per cento, anche tu hai diritto a richiedere protesi e ausili in maniera gratuita.
Protesi e ortesi sono apparecchiature che permettono di sostituire parti del corpo, supplire o migliorare le funzioni compromesse, come ad esempio le protesi oculari su misura, gli apparecchi acustici, busti e corsetti ecc.
È il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) a garantire alle persone riconosciute invalide o in attesa di riconoscimento dell’invalidità le prestazioni sanitarie che comportano l’erogazione di protesi, ortesi e ausili.
I dispositivi e l’assistenza tecnica e sanitaria forniti dal SSN sono specificati nel nomenclatore dell’assistenza protesica, che è parte integrante dei Livelli essenziali di assistenza.
L’Azienda Sanitaria Locale fornisce ausili, protesi, ortesi e presìdi agli assistiti dietro prescrizione, ove necessario e in relazione alla disabilità.
La prescrizione può essere formulata solo da un medico specialista che sia abilitato a prescrivere le protesi per la propria area di specializzazione.
Collocamento mirato e invalidità al 46 per cento
Tra i benefici con invalidità al 46 per cento, il più importante è la possibilità di iscrizione alle categorie protette Legge 68/1999 e alle liste per il collocamento privato.
Nel dettaglio, appartengono alle categorie protette e possono iscriversi alle relative liste speciali:
- persone affette da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e persone con disabilità intellettiva, che comportino una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45 per cento;
- invalidi del lavoro con grado di invalidità superiore al 33 per cento;
- persone cieche, persone sorde;
- invalidi di guerra, invalidi civili di guerra e invalidi per servizio;
- vedove, orfani, profughi ed equiparati ad orfani, nonché vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.
Altre categorie protette
Non soltanto i soggetti affetti da disabilità possano risultare iscritti alle categorie protette. Possono rientrare nelle categorie protette anche:
- i familiari delle vittime della criminalità organizzata e del terrorismo;
- i coniugi o gli orfani superstiti di lavoratori deceduti per causa lavoro, servizio o guerra;
- profughi italiani rimpatriati e figli o coniugi di grandi invalidi di guerra, lavoro o servizio.
Stato di disoccupazione
Lo stato di disoccupazione è una condizione fondamentale per l’iscrizione alle liste per il collocamento mirato.
Puoi comunque mantenere lo stato di disoccupazione se:
- hai un reddito inferiore a 8mila euro lordi annui con lavoro subordinato o parasubordinato;
- hai un reddito inferiore a 4.800 euro lordi annui, con lavoro autonomo (anche se occasionale);
- svolgi lavoro nell’ambito di particolari progetti, a prescindere dai limiti del reddito;
- sei occupato, ma con rapporto subordinato della durata massima di 6 mesi.
Nel caso in cui non svolgi alcun lavoro dipendente, ti verrà richiesto di presentarti presso il Centro per l’impiego più vicino almeno una volta l’anno, al fine di confermare nuovamente la disponibilità immediata al lavoro (conferma Did).
Nel caso in cui nell’arco dei 12 mesi non confermi questa condizione, verrai cancellato dall’elenco della Legge 68, perdendo lo stato di disoccupazione.
Documenti da presentare per l’inserimento nelle liste per il collocamento mirato
Vediamo adesso come si entra nelle categorie protette dal punto di vista dell’iscrizione alle liste dedicate.
Se appartieni a una delle situazioni sopra elencate, puoi avviare il processo di iscrizione alle categorie protette presentando delle apposite documentazioni.
I documenti da presentare per l’iscrizione alle categorie protette sono necessari per attestare il sussistere di una situazione di difficoltà e variano a seconda della categoria.
Gli invalidi civili sono tenuti a presentare un certificato di invalidità civile che attesti una percentuale di invalidità superiore al 45 per cento. Questo certificato deve essere stato rilasciato dall’ufficio invalidi civili del distretto ASL di riferimento.
Gli invalidi del lavoro devono presentare un verbale attestante l’invalidità rilasciato dall’Inail che attesti una percentuale di invalidità maggiore del 33 per cento.
Le persone cieche devono presentare un verbale rilasciato dalla competente Commissione ASL che dichiari la cecità assoluta o un residuo visivo non superiore ad un decimo a entrambi gli occhi.
Le persone invalide di guerra, invalide civili di guerra e invalide per servizio sono tenute a presentare un certificato, rilasciato rispettivamente dalla Commissione medica militare (per gli invalidi di guerra), dal comando o dall’amministrazione di appartenenza (per gli invalidi civili di guerra e invalidi per servizio), che attesti la sussistenza di una situazione che riduca la possibilità di trovare un impiego.
Infine, per completare il processo, coloro che sono stati vittime del terrorismo, criminalità organizzata e del dovere, sono tenuti a presentare un apposito certificato, rilasciato dal Ministero dell’Interno o dal Prefetto territorialmente competente delegato, con cui si attesta l’appartenenza alla categoria.
Vediamo adesso come richiedere l’iscrizione, quali sono gli obblighi delle aziende e quali possibilità hai di farti assumere.
Richiesta di iscrizione alle liste per il collocamento mirato
Una volta che si è in possesso della documentazione necessaria per la propria situazione, bisogna recarsi presso ilCentro per l’impiego della propria Provincia di residenza e fare richiesta di inserimento nell’elenco delle categorie protette.
Come funziona la graduatoria
La posizione in graduatoria nelle liste del collocamento mirato dipende da diversi fattori, primo fra tutti la tipologia della tua invalidità e la sua percentuale, ma anche dalle seguenti condizioni:
- anzianità di iscrizione alla graduatoria;
- carico familiare;
- locomozione problematica;
- situazione economica;
- ulteriori eventuali elementi utili individuati dalle Regioni.
Solitamente, il conteggio per la posizione delle categorie protette in graduatoria viene effettuato nel seguente modo:
- per la percentuale di invalidità civile o del lavoro, l’assegnazione del punteggio è pari alla percentuale di invalidità;
- per l’anzianità di iscrizione vengono attribuiti 2 punti per ogni mese di anzianità, fino a un massimo di 48 punti;
- se hai più di 34 mesi di anzianità di iscrizione nelle liste per il collocamento mirato, viene riconosciuto un punteggio pari a 50 punti;
- se hai un ISEE pari a 0, ottieni un punteggio massimo di 50 punti, diminuito di mezzo punto (0,5) ogni 500 euro di ISEE, fino all’azzeramento totale dei 50 punti.
Se appartieni alle categorie protette articolo 18 della Legge 68/1999, sarai inserito in una graduatoria separata, formata secondo gli stessi criteri di quella delle persone con disabilità (articolo 1 della Legge 68/1999), tranne che per il parametro relativo alla percentuale di invalidità.
Resta valida la precedenza riservata alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata (Legge 407/1998) e alle categorie equiparate.
Alla richiesta di iscrizione deve essere allegata anche la scheda funzionale, in copia autenticata. Subito dopo, la persona con disabilità è inserita nell’elenco delle categorie protette.
Sia le aziende private, sia le pubbliche amministrazioni devono assumere un determinato numero di persone che si trovano in quelle liste.
Obblighi delle aziende, quote di riserva e vantaggi per le categorie protette
Che si tratti di ambito pubblico o privato, i datori di lavoro sono tenuti per legge a garantire una quota delle assunzioni dedicata a lavoratori con disabilità. Ecco in quale misura dovranno svolgersi le assunzioni obbligatorie:
- qualora un’azienda presenti da 15 a 35 dipendenti, la legge impone una sola assunzione obbligatoria;
- quota obbligatoria pari a 2 lavoratori nel caso in cui siano presenti in azienda da 36 a 50 dipendenti;
- nel caso in cui siano presenti in azienda più di 50 dipendenti, la quota di riserva dovrà essere pari al 7% degli occupati.
Differente il discorso in termini di proporzioni per quanto riguarda quei lavoratori tutelati ma non disabili. Ogni datore di lavoro è tenuto a riservare l’1% nella propria azienda, qualora questi superi quota 50 dipendenti occupati. Nel caso in cui abbia fino a 150 dipendenti, la legge prevede l’obbligo di assunzione a un unico lavoratore.
L’obbligo di assunzione di lavoratori disabili riguarda qualsiasi datore di lavoro, pubbliche amministrazioni comprese, una volta superata quota 14 dipendenti. Dal momento in cui si rientra all’interno delle soglie previste, la legge garantisce un tempo massimo di 60 giorni per provvedere all’inserimento di soggetti tutelati.
Come farsi assumere come categoria protette
Vediamo adesso come farsi assumere come categorie protette in aziende pubbliche o private e come cercare lavoro.
Assunzioni nelle aziende private
Sono gli stessi centri per l’impiego che pubblicano gli avvisi a selezione di soggetti disabili o appartenenti a categorie protette iscritte nelle liste per il collocamento mirato
La principale modalità di assunzione con il Centro per l’impiego (CPI) viene chiamata “Avviamento numerico al lavoro”.
In sostanza, le aziende che hanno l’obbligo di riserva dei posti per categorie protette, si rivolgono al CPI per le assunzioni. Se le aziende non assolvono all’obbligo, sono gli stessi CPI a presentare richiesta di assunzione presso le aziende.
In pratica, il Centro per l’impiego ti chiamerà per un’assunzione in base al tuo posto in graduatoria nelle liste per il collocamento mirato e della compatibilità della mansione con il tuo tipo di disabilità.
Assunzioni nel Pubblico Impiego
Anche le aziende pubbliche hanno l’obbligo della quota di riserva per cui, periodicamente, pubblicano bandi e avvisi per la selezione del personale Legge 68/1999.
Puoi monitorare i bandi di concorsi pubblici per categorie protette in Gazzetta Ufficiale.
Candidatura spontanea
Esistono però anche dei siti specializzati nella ricerca di impiego per persone disabili, che hanno intere sezioni dedicate solo a queste categorie di annunci.
Per trovarli, ti basterà fare una ricerca online su Google, digitando la parola chiave “lavoro categorie protette”.
Inoltre, puoi fare una ricerca in qualsiasi portale che pubblica opportunità di lavoro, digitando nel campo di ricerca le parole “categorie protette” oppure “offerte lavoro disabili”.
Agenzie per il lavoro
Devi sapere che tutte le agenzie per il lavoro hanno una divisione dedicata alle persone con disabilità.
Puoi quindi rivolgerti agli uffici delle agenzie per il lavoro presenti nella zona in cui abiti per chiedere informazioni sulle opportunità di impiego, oppure puoi visitare i siti web delle stesse agenzie, cercando dal menu la sezione dedicata alle categorie protette.
FAQ su invalidità 46 per cento e agevolazioni
Una persona invalida al 46 per cento ha diritto al congedo per cure?
No, perché al congedo per cure hanno diritto i lavoratori invalidi ai quali sia stata riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa superiore al 50 per cento. Vuol dire che, per richiedere la fruizione dei 30 giorni all’anno per sottoporti a cure mediche per la tua invalidità, deve esserti stata riconosciuta una percentuale di almeno il 51%.
Con un’invalidità al 46 per cento ho diritto alla pensione anticipata?
La pensione anticipata è un’opzione per coloro che desiderano ritirarsi prima dell’età pensionabile standard. Tuttavia, l’invalidità al 46 per cento non consente di andare in pensione anticipatamente, perché è necessaria una percentuale di invalidità di almeno l’80 per cento, a prescindere dall’età anagrafica e dalla maturazione dei contributi.
Con un’invalidità al 46 per cento posso guidare la macchina?
Se hai un’invalidità al 46 per cento, potresti chiederti se ti è consentito guidare un’automobile. La risposta dipende da vari fattori, come la natura e la gravità della tua disabilità. In generale, avere un’invalidità al 46 per cento non significa automaticamente che tu non possa guidare. Molti guidatori con disabilità sono in grado di adattare le loro auto o utilizzare ausili speciali per consentire una guida sicura.
Quanto guadagna una categoria protetta?
La retribuzione di una categoria protetta dipende da vari fattori, tra cui il settore in cui si lavora e il contratto di lavoro stipulato. In ogni caso, le categorie protette hanno diritto a uno stipendio uguale a quello degli altri dipendenti con lo stesso livello di esperienza e responsabilità.
Le categorie protette hanno diritto agli stessi contratti di lavoro degli altri dipendenti?
Sì, le categorie protette hanno gli stessi diritti degli altri dipendenti quando si tratta di contratti di lavoro. Le leggi italiane prevedono che i lavoratori appartenenti a queste categorie debbano essere trattati in modo paritario e non discriminante, quindi hanno accesso agli stessi tipi di contratti e condizioni di lavoro.
Posso essere licenziato se sono categoria protetta?
Essere una categoria protetta non ti rende immune al licenziamento. Tuttavia, il licenziamento di un lavoratore appartenente a una categoria protetta deve essere giustificato da motivi validi e oggettivi, non collegati alla sua appartenenza a questa categoria. In caso di licenziamento ingiustificato, potresti avere dei diritti di tutela legale.
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