Se hai dei debiti con il fisco o con un privato ti starai chiedendo: quanto possono pignorarmi sul conto corrente? Lo vediamo insieme in questo post. Verifichiamo se e quali sono i limiti, cosa prevede la legge e se ci sono tutele per gli stipendi e le pensioni. (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Per piccoli debiti ci può essere il pignoramento
Non esiste una soglia minima di debito al di sotto della quale il creditore è impedito dal procedere al pignoramento del conto corrente. Vale sia per i creditori privati, come ad esempio una parte in un processo legale, società finanziarie o di leasing, sia per i creditori pubblici come l’Agenzia delle Entrate o le società di riscossione esattoriale.
Chi può procedere al pignoramento?
- Creditori privati: controparti processuali, entità finanziarie (come le banche), società di leasing.
- Creditori pubblici: agenzie di riscossione esattoriale, come l’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Ad esempio, se una persona ha un debito di 400 euro, può subire il pignoramento del proprio conto per un importo che potrebbe raggiungere 600 euro. Questo perché il pignoramento può coprire il debito originale più un ulteriore 50% per interessi e spese legali (400+200).
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Quando si può procedere con il pignoramento
Il processo di pignoramento del conto corrente non può iniziare in modo arbitrario; esistono procedure che il creditore deve seguire per legge.
Vedi come sapere se un conto è pignorato
Le fasi preliminari al pignoramento
- Notifica del titolo esecutivo: prima di qualsiasi azione, il creditore deve fornire al debitore un titolo esecutivo, che potrebbe essere una sentenza di condanna o un decreto ingiuntivo. Per i cosiddetti “titoli stragiudiziali” come cartelle esattoriali o avvisi di accertamento, non è necessaria una sentenza giudiziale.
- Notifica dell’atto di precetto: è un ulteriore avvertimento al debitore, che ha 10 giorni per saldare il debito. L’efficacia di questo atto scade dopo 90 giorni e deve essere rinotificato per mantenere la sua validità legale per il pignoramento.
- Notifica dell’atto di pignoramento: il creditore deve notificare sia alla banca che al debitore l’atto di pignoramento. È un atto che informa il debitore: il suo conto è stato bloccato per le somme indicate e la banca è tenuta a trattenere quelle somme fino all’udienza giudiziaria.
Documenti e procedimenti
- Titoli esecutivi: sentenze, decreti, cartelle esattoriali, avvisi di accertamento.
- Atto di precetto: avviso finale di pagamento con scadenza di validità.
- Atto di pignoramento: notifica formale di blocco del conto.
Come funziona il pignoramento del conto corrente
Il meccanismo di pignoramento del conto corrente dipende dalla cifra che è depositata al momento del pignoramento.
Diverse situazioni del conto al momento del pignoramento
- Conto con somme inferiori al debito: se nel conto ci sono meno fondi rispetto al debito per il quale si procede al pignoramento, il conto verrà completamente bloccato. Il correntista non potrà effettuare prelievi o pagamenti, e tutti i futuri accrediti verranno trattenuti dalla banca per essere eventualmente versati al creditore, su ordine del giudice.
- Conto con somme superiori al debito: se invece nel conto sono presenti somme superiori al debito, il correntista potrà utilizzare l’eccedenza non soggetta a pignoramento. Le somme pignorate non saranno più visibili né utilizzabili sullo stato di conto, come se fossero scomparse.
Impatto del pignoramento sul correntista
- Blocco del conto: nessun accesso ai fondi inferiori o pari al debito.
- Accesso parziale: utilizzo delle somme che superano l’importo pignorato, con restrizioni.
Limiti e procedura per il blocco del conto corrente aziendale.
Quanto possono pignorarmi sul conto corrente
Vediamo ora in dettaglio quali somme sono pignorabili sul conto corrente, mettendo in evidenza le differenze tra i vari tipi di conti e le protezioni specifiche per determinate categorie di persone.
Differenze tra tipi di conti correnti
- Conti di professionisti, imprenditori e lavoratori autonomi: per questi conti non esistono limitazioni specifiche al pignoramento. Qualsiasi somma presente può essere soggetta a pignoramento, senza un limite prestabilito di impignorabilità.
- Conti di lavoratori dipendenti e pensionati: per questi conti è prevista una soglia di impignorabilità. Le somme già depositate al momento della notifica del pignoramento sono protette fino a un certo limite, garantendo al titolare del conto una quantità di fondi liberi da pignoramento (vedi qui come evitare il pignoramento del conto corrente o dello stipendio).
Esempi
- Davide, con un contratto di prestazione occasionale, Mario, agente di commercio con Partita Iva, e Giuseppe, agente assicurativo, ricevono i loro compensi mensilmente. In caso di pignoramento, tutte le somme nei loro conti possono essere trattenute dalla banca.
- Conti di supporto per stipendi e pensioni: viene applicata una regola che protegge una parte delle somme per garantire la sopravvivenza del titolare. Ad esempio, non è possibile pignorare le somme depositate che non superano il triplo della misura dell’assegno sociale.
Quanto tempo dura il pignoramento del conto corrente.
Conseguenze del pignoramento sui vari conti
- Professionisti e autonomi: possibile pignoramento totale delle somme.
- Lavoratori dipendenti e pensionati: protezione fino a una certa soglia di impignorabilità.
Come proteggere i risparmi dai creditori e dal pignoramento
La disciplina speciale per i conti di stipendi e pensioni
Per i conti correnti che ricevono stipendi e pensioni, si applica una normativa che tutela una parte delle somme da possibili pignoramenti, preservando così i mezzi necessari per la sopravvivenza dei titolari.
Cosa dice la legge
Secondo il Codice di Procedura Civile, non possono essere pignorate le somme depositate in banca o alle poste che, alla data di notifica dell’atto di pignoramento, non superano il triplo della misura dell’assegno sociale, quantità che viene rivalutata ogni anno per adeguarsi all’inflazione e alle variazioni economiche.
Chi ha il conto corrente pignorato ne può aprire un altro?
Un esempio concreto
Per l’anno 2024, considerando che l’assegno sociale è stabilito a 534,41 euro, il limite di impignorabilità è fissato a 1.603,23 euro. Di conseguenza, se un conto corrente presenta una giacenza inferiore o pari a tale somma, non sarà soggetto a pignoramento. Le somme eccedenti possono essere pignorate.
Protezione delle future entrate
In aggiunta, le mensilità successive di stipendi o pensioni ricevute nel conto possono essere pignorate, ma solo entro certi limiti. Ad esempio:
- Stipendi e altre retribuzioni di lavoratori dipendenti: pignorabili fino a un massimo di un quinto del netto mensile.
- Pensioni: pignorabili fino a un massimo di un quinto del netto, ma deve essere prima detratto il cosiddetto “minimo vitale”, che è pari al doppio dell’assegno sociale.
Questo significa che, per una pensione di 1.800 euro, il calcolo per il pignoramento si baserà solo sull’eccedenza rispetto al minimo vitale, ovvero sulla differenza tra la pensione totale e 1.068,82 euro (il doppio dell’assegno sociale).
Come evitare il pignoramento del conto corrente in rosso.
Le somme che superano il minimo non pignorabile
Dopo aver stabilito quali somme sono protette dal pignoramento, è importante comprendere anche come vengono gestite le somme che superano il minimo impignorabile nei conti correnti.
Modalità di pignoramento delle somme eccedenti
Nel momento in cui nel conto sono presenti importi superiori ai limiti di impignorabilità stabiliti, queste somme eccedenti diventano pignorabili. Il calcolo di quanto può essere effettivamente pignorato dipende dalla tipologia del reddito e dalle specifiche protezioni legali in vigore.
Esempio di calcolo per la pignorabilità
Consideriamo il caso di Marco che ha accumulato sul suo conto 2.000 euro di stipendi. Dato il limite di impignorabilità di 1.603,23 euro per l’anno 2024:
- La somma pignorabile sarà la differenza tra il totale nel conto (2.000 euro) e il minimo non pignorabile (1.603,23 euro), quindi 396,77 euro.
Limitazioni al pignoramento di stipendi e pensioni
Per i redditi regolari come gli stipendi e le pensioni, le normative pongono ulteriori restrizioni sulle percentuali massime che possono essere pignorate:
- Per gli stipendi: fino a un massimo di un quinto del netto può essere pignorato.
- Per le pensioni: si applica la stessa percentuale, ma prima viene sottratto il “minimo vitale”, calcolato come il doppio dell’assegno sociale. Questo assicura che una parte del reddito rimanga intoccabile per sostenere le necessità fondamentali del pensionato.
![Quanto possono pignorarmi sul conto corrente](https://thewam.net/wp-content/uploads/2024/04/Quanto-possono-pignorarmi-sul-conto-corrente-1024x574.jpg)
FAQ (domande e risposte)
Quali sono i limiti di pignoramento sul conto corrente?
Non esiste un limite minimo di debito al di sotto del quale il pignoramento del conto corrente sia impedito. Questo significa che qualsiasi somma di denaro dovuta può essere soggetta a pignoramento, indipendentemente dalla sua entità. Tuttavia, la quantità che può essere pignorata non supererà il debito stesso aumentato di metà per coprire interessi e spese legali. Ad esempio, per un debito di 400 euro, il massimo pignorabile potrebbe essere 600 euro.
Cosa prevede la legge sul pignoramento di conti correnti?
La legge stabilisce che per procedere con un pignoramento, il creditore deve prima notificare al debitore e alla banca vari documenti legali come il titolo esecutivo e l’atto di pignoramento. Questi documenti autorizzano formalmente il blocco delle somme dovute nel conto corrente del debitore. La procedura differisce leggermente a seconda che si tratti di titoli giudiziali o stragiudiziali.
Quando è possibile pignorare un conto corrente?
Il pignoramento del conto corrente è possibile non appena il creditore ha seguito tutte le procedure legali necessarie, inclusa la notifica al debitore e alla banca degli atti necessari come il titolo esecutivo e l’atto di pignoramento. Una volta che questi documenti sono stati formalmente notificati, le somme nel conto corrente possono essere bloccate e successivamente trattenute per essere versate al creditore.
Quanto può essere pignorato da un conto per debiti minori?
Per i debiti minori, il principio è lo stesso: non esiste un limite minimo al di sotto del quale il pignoramento non può avvenire. Il pignoramento può estendersi fino al debito stesso più un’aggiunta del 50% per coprire interessi e costi di procedura. Pertanto, anche per piccoli debiti, come quelli di 400 euro, può essere pignorato fino a 600 euro.
Come si notifica un pignoramento sul conto corrente?
La notifica di un pignoramento avviene attraverso la consegna formale di documenti come il titolo esecutivo, l’atto di precetto (se necessario), e l’atto di pignoramento sia al debitore che alla banca. Questi documenti informano ufficialmente tutte le parti coinvolte che il conto del debitore sarà soggetto a restrizioni fino a quando non sarà eseguita l’ordine del tribunale.
Quali somme sono impignorabili nel conto corrente?
Le somme impignorabili variano in base al tipo di conto e alla situazione del titolare del conto. Per i lavoratori dipendenti e i pensionati, esiste una soglia di impignorabilità che protegge le somme fino al triplo dell’assegno sociale alla data di notifica del pignoramento. Per esempio, nel 2024, un conto con un saldo fino a 1.603,23 euro (triplo dell’assegno sociale) non può essere pignorato. Al di sopra di questa soglia, le somme possono essere soggette a pignoramento entro i limiti stabiliti dalla legge, come un quinto del netto per stipendi e pensioni.
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